A Siracusa l'aria "puzza" di benzina. Chi ci dice che succede?

Mentre ancora si inseguono i commenti sui poco lusinghieri risultati ottenuti da Siracusa nel rapporto Ecosistema Urbano 2013, ritorna prepotentemente d’attualità il problema della qualità dell’aria. Altra giornata al “puzzo” di benzina in gran parte della zona alta del capoluogo. Fenomeno segnalato sin dalla nottata, anche al centralino dei Vigili del Fuoco che però non possono far altro che confermare le tante chiamate arrivate per  la presenza di presunti miasmi nell’aria, di certo fastidiosamente odorosi. Ma di più non possono fare. E attendersi risultati e indicazioni dalle centraline di monitoraggio presenti in città è ormai esercizio di puro ottimismo. Ma subire passivamente non si può. Se, come pare, la provenienza dei miasmi non può che essere la zona industriale di Priolo è giusto attendersi un intervento deciso e non il solito tavolo di confronto di Arpa e Prefettura. Un intervento per chiarire cosa i siracusani respirano. Un richiesta legittima che non è un atto di accusa verso alcuno. Ma certo non si può pensare di andare avanti così e tranquillizzare la popolazione con dati non completi. E la parzialità di ifnormazioni disponibili non deve, a sua volta, diventare comoda scusa per uno scarica barile in un avicenda in cui servirebbe schiena dritta per quello che è definito interesse collettivo. E la sua tutela.   E’ di sabato scorso, intanto, la presentazione di un esposto in Procura sul tema dei miasmi, a cura del gruppo “Siracusa Aria Pulita”. In corso anche la raccolta di firme per dare più peso alla richiesta. Chi volesse può, fino a mercoledì, recarsi presso il comando dei Carabinieri di viale Tica per apporre la sua firma.

(foto: generico)