Augusta. Hotspot per migranti al porto: no di 5 Stelle e Vinciullo, si della Amoddio

“Intervengo sulla questione relativa all’hotspot per migranti nel porto di Augusta perché negli ultimi giorni ho letto molte imprecisioni e tanto populismo sull’argomento”. Così Sofia Amoddio, deputato nazionale PD. “Al momento l’unico hotspot migranti in territorio italiano è a Lampedusa, tutti gli altri sono in via di definizione”, precisa la parlamentare.
“Il Porto di Augusta è stato nel 2015 il primo porto in Europa per numero di migranti e rifugiati sbarcati. È evidente che le sue caratteristiche strutturali e la sua posizione al centro del Mediterraneo lo rendono fondamentale per l’operazione Triton dell’Unione Europea condotta da Frontex, perché permette l’attracco di navi di grande dimensione. Alla luce di questi elementi, il Ministero dell’Interno sta verificando l’eventuale necessità di miglioramenti da apportare all’infrastruttura esistente per rendere le operazioni di sbarco più agevoli”.
Amoddio si mostra favorevole alla soluzione e non risparmia una stoccata ai 5 Stelel di AUgusta e al deputato regionale Enzo Vinciullo che ha annunciato un esposto in Procura sulla vicenda. “In questi giorni si è cercato di farne argomento da campagna elettorale: chi dopo i fatti di Parigi, paventava minacce terroristiche con obiettivo il polo petrolchimico e gridava no all’hotspot; chi minacciava esposti in procura ma non è ben chiaro su quali elementi di reato. La verità è che il porto di Augusta è infrastruttura strategica relativamente alle politiche del governo e dell’Unione europea in materia di gestione dei flussi, fingere che non sia così significa essere in malafede e non coglierne le opportunità per il territorio. Per fare chiarezza e permettere ai cittadini di avere un quadro completo della situazione, ho chiesto alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione di programmare una visita istituzionale ad Augusta per verificare la condizione del porto e comunicare alla popolazione come si intenda procedere”.