Augusta. I cinesi, la via della seta e Gentiloni: il governo ignora il primo porto dopo il canale di Suez

L’incredibile miopia del governo nazionale ha fatto saltare dalla sedia la presidente di Assoporto Augusta, Marina Noè. L’esclusione del porto di Augusta dalla “via della seta” a vantaggio di Trieste e Venezia appare quanto meno incomprensibile. “Quei porti si trovano a migliaia di chilometri di distanza da Augusta che, com’è noto, è il primo porto dopo il canale di Suez ed è baricentrico tra Suez e Gibiliterra”, dice proprio la Noè. “Se la riforma della portualità realizzata dal Governo italiano ha motivo di esistere è proprio per valorizzare le potenzialità dei singoli porti. Non si spiega pertanto come mai il Governo italiano, che ha dichiarato in più occasioni di voler avviare un progetto reale per il rilancio del Sud, quando ha una reale possibilità di mettere in pratica i suoi propositi sembra non farlo e sceglie, al posto di Augusta, un porto del Nord senza un’oggettiva giustificazione”.
Marina Noè si dice certa che “il presidente dell’Autorità di Sistema del Mare di Sicilia Orientale, Andrea Annunziata, farà sentire forte la sua voce per l’interesse che Augusta ha nei confronti di questa ipotesi di movimentazione delle merci dalla Cina ai porti italiani”.