Augusta. Più vicino l'hot-spot migranti? Vinciullo: "giù le mani dalla mia provincia"

Il Comune di Augusta “complice” nel procedimento di autorizzazione di un hot-spot migranti nel porto o in una area limitrofa. A scagliare l’accusa contro l’amministrazione megarese è il deputato regionale Enzo Vinciullo. “In questi giorni si sarebbero tenute delle riunioni, ovvero delle conferenze di servizio, attraverso le quali si è inteso ottenere le autorizzazioni di legge per la realizzazione di un hotspot”, dice quasi racogliendo una indiscrezione.
Se fosse vero, Vinciullo non ha dubbi: “sarebbe una ferita insopportabile causata dallo Stato alla provincia di Siracusa, che, è bene che si sappia, difficilmente è risanabile.
È infatti inimmaginabile che si pensi di costruire una struttura del genere senza coinvolgere le forze politiche e istituzionali del territorio, come se la provincia di Siracusa fosse una colonia”.
Per Vinciullio la realizzazione di un hotspot all’interno del porto, oltre a minarne per sempre le prospettive strategiche ed economiche a favore del vicino porto di Catania, “servirà a creare un solco incolmabile fra i cittadini e le istituzioni e inasprirà per sempre il risentimento nei confronti di chi, incolpevolmente, si troverà coinvolto in questo contrasto assurdo fra il territorio e il Ministero dell’interno”.