Avola. La nuova vita di Ester comincia con il battesimo e le lacrime di mamma Joy, scappata dalla Nigeria

 Avola. La nuova vita di Ester comincia con il battesimo e le lacrime di mamma Joy, scappata dalla Nigeria

Il cuore grande di Avola si stringe attorno alla piccola Ester. La bimba nigeriana, di quattro mesi, è nata in Sicilia dopo che la madre, al settimo mese di gravidanza, ha affrontato la traversata della speranza attraverso il mar Mediterraneo, rischiando la vita su un barcone approdato a Lampedusa. Un viaggio terribile, affrontato per dare un futuro migliore alla bimba che portava in grembo.
Il suo coraggio l’ha portata sino ad Avola dove nella chiesa di Sant’Antonio Abate ha ricevuto il suo primo sacramento.
La madre coraggio si chiama Joy ed ha 22 anni. E’ fuggita dalla Nigeria  a causa della persecuzione dei cristiani nella sua terra. Adesso, ad Avola, ha cominciato a costruire un futuro migliore.
I padrini di Ester sono stati due volontari della Cooperativa Gli Angeli, Sebastiano Emanuele e Caterina Canzonieri, che lavorano in una struttura legata al mondo salesiano. Al loro fianco, Tina Amato, responsabile dell’Unicoop della Zona Sud e motore principale del progetto avolese.
Alla cerimonia ha partecipato anche l’assessore comunale alle politiche sociali, Vincenzo Campisi, che ha fortemente voluto il progetto Sprar, nel segno di una politica d’accoglienza di cui Avola vuole essere capofila.   “Grazie alla collaborazione degli uffici, siamo riusciti ad accedere ai finanziamenti del Ministero dell’Interno per l’accoglienza degli immigrati. Crediamo che in questo momento storico di difficoltà economica e sociale è essenziale sfruttare ogni possibilità di finanziamento per alleviare le sofferenze anche di coloro provengono da altri Paesi”.
Il sindaco di Avola, Luca Cannata, sottolinea “la generosità” della città. “Il progetto per il Comune è a costo zero, perché tutti gli oneri sono a carico del Servizio Centrale per la Protezione dei Rifugiati. Per noi resta l’occasione di mobilitare il nostro volontariato ed offrire, anche pur piccole, occasioni di lavoro al terzo settore locale”.
Ha coordinato l’organizzazione di cerimonia e festeggiamenti, la responsabile del centro di Avola, Sofia Labid, con la sua equipe e le ragazze ospiti del centro d’accoglienza.
(foto: al centro il padrino e la madrina con la piccola Ester. Da sinistra la responsabile del centro, Sofia Labid, Paolo Salemi, Tina Amato, i volontari e le ragazze ospiti della struttura avolese)

 

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