Bonus edili e cessione del credito, l'appello degli edili: "Correttivi prima del disastro"

 Bonus edili e cessione del credito, l'appello degli edili: "Correttivi prima del disastro"

Il presidente degli edili siracusani, Massimo Riili, lancia un appello “ai rappresentanti politici siracusani che sostengono il Governo Meloni”. A loro chiede di intervenire per correggere il tiro del governo, nel momento cruciale della conversione del decreto legge che taglia il sistema delle cessioni del credito relativamente ai bonus. “Moltissime imprese – scrive il presidente provinciale di Ance – fidandosi della continuità del regime normativo del superbonus, che è stato inaspettatamente modificato e stravolto in corso d’opera, hanno eseguito moltissimi interventi di efficientamento sismico e termico del patrimonio immobiliare, ricevendo in pagamento i crediti di imposta maturati dai contribuenti, rimasti però nei cassetti fiscali per il blocco del sistema di ricollocazione sul mercato di tali crediti. Molte imprese hanno anche in corso interventi regolarmente avviati e continueranno a ricevere come pagamento dei lavori eseguiti nuovi crediti di imposta, che non potranno essere acquistati dal sistema bancario italiano”.
Il rischio, denunciato dal primo momento, è di ritrovarsi alle prese con una crisi travolgente per l’intero comparto, “con il licenziamento di migliaia di lavoratori, il fallimento di fornitori e delle imprese edili che hanno operato nel rispetto delle normative vigenti”. Ecco perchè – sostiene Riili – “occorre che il Governo trovi la soluzione per alleggerire il carico dei crediti che gli istituti di credito hanno già incamerato, con l’utilizzo degli F24, da noi perorato da mesi anche insieme all’Abi, con cui creare nuova capienza bancaria per mettere a disposizione delle imprese nuovi plafond di acquisto dei crediti”. Ma agli edili andrebbe bene qualunque altra misura, pur di superare la mossa (“inopportuna”) che ha vietato l’acquisto dei crediti alle amministrazioni locali e regionali che già avevano completato le procedure necessarie. “La conversione in Legge del Decreto è l’ultima occasione per evitare il disastro”, sentenzia il presidente di Ance Sicilia.

 

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