“Cancellato il Credito d’Imposta per il Mezzogiorno”, giovani imprenditori sul piede di guerra

 “Cancellato il Credito d’Imposta per il Mezzogiorno”, giovani imprenditori sul piede di guerra

“Era uno strumento utile a stabilizzare il sistema produttivo nel Mezzogiorno. Una mano tesa da parte dello Stato verso le imprese che invogliava gli imprenditori ad investire al Sud. La Legge di Bilancio 2021 aveva prorogato il bonus investimenti in beni strumentali nel Mezzogiorno al 31 dicembre 2022. Ma oggi, tutto è a rischio”.

L’allarme arriva da Umberto Barreca, Presidente del Comitato del Mezzogiorno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, insieme ai Presidenti GI di Sicilia Gianluca Costanzo, Campania Vittorio Ciotola, Sardegna Roberto Cesaraccio, Puglia Alessio Nisi,  ed il neoeletto Presidente GI della Basilicata Domenico Lorusso.

“Il regime di aiuti che premia le imprese che acquistano macchinari, impianti e attrezzature destinate a strutture produttive nuove o esistenti, garantendo un credito di imposta liquidità immediata mediante compensazione in F24-evidenziano i rappresentanti degli imprenditori- rappresentava un vero aiuto verso le aree del sud ‘svantaggiate’.Purtroppo, però questo sistema di agevolazioni non è stato inserito in legge di bilancio 2023. E difficilmente nel testo della nuova manovra si leggono le parole ‘Sud’, ‘Mezzogiorno’ e ‘Meridione’ che, incredibilmente, spariscono dal vocabolario della politica.Il credito d’imposta per gli investimenti e il bonus assunzioni Sud, che hanno avuto il miglior incentivo e il miglior impulso al lavoro degli ultimi anni, è stato cancellato con un colpo di spugna.Il Sud -tuonano i giovani imprenditori- non può permettersi ulteriori gap e, dunque, risultano necessarie azioni di rilancio per sostenere le politiche per il Mezzogiorno come il credito d’imposta, gli investimenti Sud, la decontribuzione Mezzogiorno e le agevolazioni ‘Zes’, senza trascurare il tema dell’autonomia differenziata”.

 

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