Canicattini. L'ultimo saluto a Lauretta, l'omelia: "Dio aiuti un vero pentimento". Malore del padre

Dolore, sgomento, rabbia. Sono i sentimenti prevalenti nella giornata più triste di Canicattini. Lutto cittadino e bandiere a mezz’asta nel pomeriggio dell’ultimo saluto a Lauretta Petrolito. Tutta la comunità si è stretta, dolente, attorno ai familiari della giovane mamma uccisa con almeno 16 coltellate e poi gettata in un pozzo. In carcere, con l’accusa di omicidio, il suo compagno, Paolo Cugno.
Chiesa Madre ordinatamente gremita. A presiedere il triste officio è stato l’arcivescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo. “Il Signore accolga Laura in Paradiso e aiuti a suscitare un vero pentimento in chi è stato causa di questa morte”, dice l’alto prelato senza citare l’omicida reo confesso. Poi una preghiera “per quanti vivono questa sofferenza atroce: a tutti Dio dia sentimenti di fede, speranza, amore e perdono”.
Andrea, il papà di Lauretta, non ha retto al forte stress emotivo. Ha accusato un malore durante la celebrazione ed è stato aiutato a distendersi sulla panca in prima fila, a pochi dal feretro e dalla foto di una Lauretta ancora sorridente. Accanto a lui, l’avvocato della famiglia, Domenico Mignosa, il prefetto di Siracusa, Giuseppe Castaldo, il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Luigi Grasso e le autorità cittadine.