Floridia si ferma per l'ultimo saluto a Sebastiano Sortino. Rabbia e incredulità

Floridia si è stretta attorno alla famiglia di Sebastiano Sortino, lo sfortunato panettiere ucciso nelle prime ore di sabato da un commando di tre balordi. La giornata del dolore della comunità del centro siracusano è cominciata con il lutto cittadino proclamato dal sindaco, Orazio Scalorino. Chi ha potuto, ha risposto all’appello gremendo la chiesa Madre di piazza del Popolo dove il rito funebre è stato officiato dall’arcivescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo.
Con forte valenza simbolica, il corteo parte proprio da via Boschetto, il luogo dell’agguato. Lacrime ma soprattutto rabbia danno voce e forma allo sgomento di Floridia. Voci sommesse, poi il grido della sorella del panettiere. “Bastardi”, lo ripete tre volte all’indirizzo di quei giovani che non hanno esitato a sparare perchè bulli annoiati di una periferia triste. Davanti al panificio Sortino ci sono i figli, ancora amici e conoscenti. E’ come se quel corteo ripercorresse i luoghi della memoria di una tragedia balorda.
In segno di solidarietà e rispetto, molti negozi sono chiusi. “In memoria di Sebastiano Sortino”, hanno scritto alcuni in improvvisati cartelli.
Difficile trovare parole che possano dare conforto o offrire una spiegazione. Sommessamente, ma in maniera composta, Floridia si è fermata per sottolineare tutto il suo sdegno. Allo Stato ed ai suoi apparati adesso il compito di fornire una risposta. E il primo segnale è incoraggiante. Con la presenza del sindaco Scalorino, del prefetto Gradone e dei massimi rappresentanti delle forze dell’ordine provinciali.