La morte del corriere azzannato dai cani, domani l'autopsia. L'Aidaa in difesa dei tre molossi: "non addossare loro colpe"

Domattina sarà effettuata l’autopsia sul corpo del corriere catanese morto a Portopalo mentre era intento a consegnare un pacco. Dall’esame autoptico attesi elementi definiti per chiarire quanto accaduto all’interno dell’agriturismo dove Zuccaro si era incamminato per svolgere il suo lavoro. Incaricato dalla Procura è stato il medico legale Caldarella. Nominati anche i periti di parte che seguiranno gli accertamenti nella camera mortuaria di Pachino.
Lo sfortunato corriere è stato accerchiato da tre cani di grossa taglia e sul suo corpo, già all’esame cadaverico, erano evidenti i segni di più morsi. Potrebbero avere causato il decesso per emorragia ma c’è anche da valutare la possibilità che l’uomo abbia accusato un malore e che i morsi dei cani, quindi, non si siano rivelati mortali. Dettagli non da poco anche per l’eventuale futura strategia processuale. Al momento c’è un solo indagato per omicidio colposo ed è il proprietario dell’agriturismo e dei tre molossi. “Atto dovuto”, spiegano gli inquirenti.
Intanto, il presidente dell’Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) Lorenzo Croce invita a non addossare subito ogni colpa ai cani. “Premesso che la morte di un uomo rappresenta una tragedia e che noi ci stringiamo al dolore dei familiari del corriere, ci teniamo a sottolineare che prima di formulare qualsiasi voglia giudizio sul comportamento dei cani che potrebbero aver agito solo in difesa del loro territorio facendo quello per cui sono stati educati o addestrati, e prima di addossare a loro qualsiasi responsabilità che potrebbe portare a decisioni irreparabili nei loro confronti, chiediamo che si attendano i risultati dell’esame autoptico sul corpo del defunto e che si analizzi seriamente sia il comportamento dei cani che ora sono sotto sorveglianza da parte dei medici veterinari della Asp di Siracusa, sia le loro azioni che potrebbero essere state di semplice difesa del territorio da quello che loro consideravano un’intruso”.
Alessandro Plumeri, segretario provinciale del sindacato Lavoratori della Comunicazione (Slc Cgil), punta il dito contro le “inefficienti politiche per contrastare il randagismo del Comune di Portopalo”. Già nel 2013 in sindacato aveva segnalato condizioni pericolose di lavoro per postini e corrieri a causa di cani liberi sul territorio.