L'altra Siracusa: non differenzia, non pulisce, non cresce. Caos e disordine in mezzo ai rifiuti

 L'altra Siracusa: non differenzia, non pulisce, non cresce. Caos e disordine in mezzo ai rifiuti

La resistenza alla differenziata – e alla pulizia in genere – può essere raccontata in foto. Ne bastano poche, quelle necessarie per documentare i sacchetti accatastati dove i cassonetti non ci sono più, quelli finiti vergognosamente capottati con tutto il loro contenuto, quelli dati alle fiamme in pieno giorno, sacchi di spazzatura sotto le ruote delle auto in sosta, cartacce e cicche di sigarette sui marciapiedi.
Chi è che non vuole Siracusa ordinata o quanto meno pulita? Esiste una regia occulta dietro questi atti che si ripetono e perpetuano da nord a sud, per tutto il capoluogo?
Buonsenso spingerebbe ad optare per il no. Inimmaginabile un consesso di interessi che mira solo ad insozzare la città. Il problema è sempre lo stesso: ignoranza, pochezza civica e incapacità di contrasto. Tutti e tre fattori ugualmente preoccupanti. Senza sottacere che il servizio di igiene urbana ha ancora delle pecche ed è in fase di “registrazione” dopo il cambio di sistema.
Secondo alcune testimonianze, i cassonetti capottati e dati alle fiamme sarebbero opera della stessa mano. E questo lo lascia presupporre il ridotto raggio entro cui sono avvenuti gli episodi, tra sabato e domenica. Alcuni hanno raccontato alle forze dell’ordine di un uomo di mezza età che non avrebbe altro passatempo che questo. Ma la polizia non potrebbe fare molto, pur conoscendo il soggetto, perchè – pare – affetto da disagio psicologico.
Passi per il caso specifico, ma l’eccesso di tolleranza degli ultimi anni – con assenza di denunce – ha creato quelle sacche che oggi operano contro regole ed interessi comuni, insozzando con la loro spazzatura Siracusa.

 

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