Le motivazioni del Riesame su Gennuso: "non vi fu voto di scambio politico-mafioso"

Non c’è alcuna prova di voto di scambio politico-mafioso e non ci fu alcuna azione intimidatoria nei confronti di terzi. Così recita la motivazione dell’ordinanza dei giudici del Riesame di Catania sul caso di un presunto voto di scambio avvenuto per le Regionali del 2017 che ha visto coinvolto, tra gli altri, il parlamentare regionale Pippo Gennuso. Resta così in piedi solamente l’ipotesi del voto di scambio, senza l’aggravante del metodo mafioso.
La motivazione dei giudici del Riesame di fatto ridimensionato la vicenda. Per i difensori di Gennuso, Mario Fiaccavento e Nicola Pietro Granata, “quello che è stato scritto dai giudici conferma la estraneità del nostro assistito a rapporti con gruppi mafiosi a qualunque livello e, coerentemente, non a caso il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza cautelare del gip con riferimento a tutti gli indagati”.