Noto. Archeologia: una mostra e un accordo per gli scavi all'Alveria

 Noto. Archeologia: una mostra e un accordo per gli scavi all'Alveria

Domani doppio appuntamento a Noto, al Convitto Ragusa. Il primo è l’inaugurazione dell’esposizione “La luce dell’onestà” a cui farà seguito l’ufficializzazione dell’Accordo Operativo che riguarda il sito archeologico di Noto Antica.
Presso la sala GAN del Convitto Ragusa, allestita a cura del Comune di Noto, alle 10.30 sarà inaugurata “La luce dell’onestà”, mostra di tesori archeologici provenienti dai sequestri delle Fiamme Gialle, nata da una fruttuosa collaborazione tra la Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Siracusa la Guardia di Finanza di Siracusa.
“Una raccolta di oltre 100 oggetti recuperati negli anni ’60, che giacevano nei magazzini della Soprintendenza”, spiega Rosalba Panvini, Soprintendente che già con successo ha proposto la mostra a Siracusa. La mostra potrà essere visitata fino al 12 marzo, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00.
“Una nuova occasione per rimarcare la collaborazione in atto tra la Sovrintendenza di Siracusa e il Comune di Noto”, commenta il sindaco, Corrado Bonfanti.
L’Accordo Operativo che, invece, sarà sottoscritto subito dopo l’inaugurazione della mostra riguarda la collaborazione scientifica fra il Comune di Noto, la Soprintendenza di Siracusa, l’Università di Napoli “Federico II” e l’Università di Catania, dipartimento SDS di Siracusa, per la realizzazione di uno scavo-scuola a Noto Antica (Parco Archeologico dell’Alveria), della durata di 5 anni.
Il progetto riveste quindi rilevante importanza perché dai risultati che verranno conseguiti deriverà un notevole ampliamento delle conoscenze sul sito archeologico, finalmente tutto acquisito al demanio comunale grazie all’opera di continua sollecitazione svolta dall’I.S.V.N.A. a partire dal 1974. Il supporto finanziario è a cura del Comune, quelli di consulenza storica e di documentazione archivistica dall’I.S.V.N.A. mentre quelli eminentemente scientifici verranno svolti dalla Soprintendenza e dalle due Università.

 

Potrebbe interessarti