Noto. Tecnologie di immersione subacquea, convegno al Museo del Mare

 Noto. Tecnologie di immersione subacquea, convegno al Museo del Mare

Nuove tecnologie di immersione subacquea impiegate nella ricerca scientifica. Il Museo del Mare presenta un evento dedicato alla divulgazione di nuove tecniche e tecnologie di immersione subacquea utilizzate negli ultimi anni in campo scientifico. I Rebreathers, macchine a circuito chiuso capaci di riciclare l’ossigeno, sono l’evoluzione dei vecchi sistemi di respirazione ad ossigeno puro impiegati soprattutto in ambito militare.
“Grazie all’utilizzo di altri gas, come ad esempio l’elio – ha sottolineato il direttore del Museo del Mare Edoardo Bruni – è possibile utilizzare queste macchine anche ad altissime profondità, a differenza dei suoi predecessori utilizzabili non oltre i 10 metri. La Psai, l’agenzia didattica tecnica riconosciuta a livello mondiale come la più antica nata nel 1962 in Florida, sbarca finalmente dalle nostre parti e con questo importante ed unico evento apporterà la conoscenza di queste nuove tecnologie grazie a Maurizio Bertini ed al biologo marino Leonardo Canale responsabili per l’Italia”.
Di questo si parlerà nel corso di una conferenza-convegno, in programma martedì 1 novembre a partire dalle 9,30 al Museo del Mare di Calabernardo. Dopo il rinfresco, si svolgeranno anche le prove di immersione con i Rebreathers nello specchio d’acqua antistante la sede della frazione marinara netina. Edoardo Bruni per tale evento ha voluto richiamare l’attenzione della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia per quanto riguarda l’archeologia subacquea, l’Ente Fauna Marina Mediterranea (attraverso il presidente Francesco Tiralongo), per il campo biologico marino e la Marina Militare attraverso Marisicilia con il Contrammiraglio Nicola De Felice, che rappresenta lo sviluppo tecnologico di queste macchine nel mondo militare.
“Infatti il contrammiraglio De Felice – ha aggiunto Bruni – ha disposto che il Capitano di Corvetta Fedele Tundo ed il Tenente di Vascello Marco Presti comandante del nucleo SDAI, rappresentino la Marina con un loro intervento durante la conferenza per spiegare ed illustrare la storia di questi apparati tecnologici. Ospite d’eccezione che rappresenta l’impegno nel rispetto per l’ambiente marino, sarà Patrizia Maiorca, insieme con Carmen Attardi di un “Mare per Tutti. In campo archeologico i Rebreather verranno impiegati per esplorare e documentare siti a profondità proibitive – ancora Bruni -. In campo biologico marino, queste macchine, in grado di riciclare i gas a circuito chiuso non emettendo bolle né rumori, non disturbano l’habitat ed aiutato gli scienziati a scoprire nuove specie negli abissi. I “REB” sono in grado di toccare profondità abissali ben oltre 250 metri e sono impiegati per l’esplorazione delle grotte più profonde del mondo”.
L’evento netino, ritenuto di grande importanza anche dal Museo del Mare – Arsenale della Marina Regia di Palermo, verrà successivamente ripetuto proprio nel capoluogo siciliano dopo l’invito rivolto allo stesso Edoardo Bruni da Alessandra De Caro, responsabile dell’Unità Operativa II – Divulgazione e Promozione del Patrimonio Culturale sommerso del Museo del Mare Arsenale della Marina Regia di Palermo. “Nella splendida cornice di Noto – hanno poi aggiunto Maurizio Bertini e Leonardo Canale -, ci sarà la possibilità di far conoscere nuove metodologie riguardanti le immersioni subacquee, con l’utilizzo di nuove tecnologie sulle attrezzature, le immersioni e le loro caratteristiche sul funzionamento e le applicazioni, in particolar modo nelle immersioni con miscele, riguardo la ricerca scientifica in campo biologico e archeologico”.

 

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