Pachino. Bullismo, la polizia incontra gli studenti dell'istituto "Bartolo"

Il disagio giovanile, l’uso di armi improprie, l’illusione del branco, le responsabilità penali minorili. Sono i temi affrontati ieri nel corso di un incontro che la polizia ha tenuto nella sede distaccate dell’istituto M.Bartolo di via Fiume. Il dirigente del commissariato di Pachino, Paolo Arena ha parlato dell’adolescenza, ma entrando anche dei rischi che si corrono se si percorrono strade sbagliate. Tra gli argomenti su cui maggiormente i giovani hanno mostrato interesse, il bullismo. Il dirigente del commissariato, ha informato “gli studenti che degli atti compiuti sono responsabili penalmente i giovani stessi che abbiano conseguito i 14 anni, ma anche i genitori per i danni provocati dai figli a terzi e la stessa scuola che ha l’obbligo di vigilare sulle loro condotte creando uffici ad hoc come i consultori con un team di esperti, psicologi, mediatori, rappresentanti dei genitori: più di tutto i giovani hanno bisogno di ascolto e di recupero dell’autostima e su questo occorre puntare. L’ultima battuta è stata dedicata all’illusione del “ branco” che spesso sostiene le scelte del violento: il branco-prosegue Arena-  è visto come qualcosa di positivo, una valvola di sfogo alle frustrazioni, lo scudo protettivo del bullo: molti tendono ad allinearsi col più forte perchè assicura protezione e perché ,comunque sia, è sempre meglio non avere come nemico. Il capro espiatorio è un soggetto emarginato, isolato, poco capace di difendersi, più timido o ingenuo in modo da conseguire un successo facile. Occorre invece riportare i giovani alla bellezza del decidere secondo la propria testa senza i ceppi oscuri del branco, che inevitabilmente li conduce in cattive acque”.