Pachino. Il piano di gestione dei Pantani e le regole per le serre, ricorso del Consorzio Pomodoro Igp

Anche il Consorzio Pomodoro di Pachino Igp ha impugnato al Tar il piano di gestione dei “Pantani della Sicilia Sud Orientale”. L’avvocato Giuseppe Gambuzza, consulente legale del Consorzio, ha depositato il ricorso avverso all’atto con cui la Regione ha approvato in via definitiva il piano contestato anche dal Comune di Pachino.
L’area interessata dai nuovi vincoli comprende l’area della riserva di Vendicari e coincide, in parte, con la zona di produzione della IGP Pomodoro di Pachino. L’avvocato Gambuzza ha messo in rilievo una serie di mancanze e imprecisioni rendono l’atto poco coerente con l’attuale sviluppo di quella porzione del territorio. In particolare le relazioni e le tabelle allegato al Decreto non sono rispondenti all’attuale natura dei luoghi poiché sono relative agli anni 2008-2009.
“Si evince una grande imprecisione, inoltre, – spiega Gambuzza- nello stilare i criteri con cui le opere di questa zona potranno essere realizzate e gestite: le serre, ad esempio, sono previste, ma vengono valutate fortemente impattanti sull’ambiente e da sottoporre a regolamentazione ma non vengono esplicitati i criteri che dovranno essere seguiti per tale regolamentazione; sono previste inoltre fasce di rispetto dai pantani e dei corridoi ecologici per mettere in comunicazione i pantani che vincolano l’intera area della IGP; ciò avviene in considerazione del numero elevato di pantani e dal fatto che il decreto estende le zone SIC e ZPS ai pantani minori, fino ad ieri non sottoposti a tutela”.
Il decreto inoltre non garantirebbe il diritto di partecipazione del Consorzio come Ente esponenziale degli interessi economici dei produttori alla fase propedeutica alla individuazione dell’area da tutelare, violando in questo modo i principi sanciti dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 212 del 2014 che aveva visto il Consorzio di Tutela vittorioso contro la Regione nella causa relativa alla istituzione della riserva dei Pantani della Sicilia Sud Orientale, poi annullata dal TAR di Catania con la sentenza 1382 del 2015.
“La nostra azione di difesa nei confronti dell’agricoltura di qualità, di cui rappresentiamo un settore importante- spiega Sebastiano Fortunato, presidente del Consorzio- si è già manifestata con chiarezza due anni fa, ricevendo l’avallo della sentenza che revocava l’istituzione della riserva. Ritengo dunque di proseguire in maniera coerente con l’impugnazione di questo nuovo atto, che rende ancora più difficile il lavoro dei produttori: oltre a trovarsi a fronteggiare nuovi scenari poco chiari, dovrebbero affrontare maggiori difficoltà al credito rispetto a quelle attuali perché si ritroverebbero i terreni vincolati”.