Priolo. Bonifiche, per salvare i milioni di euro per il campo Ex Feudo chiesta la proroga

E’ stata presentata alla Regione la richiesta di proroga per i lavori di bonifica del campo sportivo ex Feudo di Priolo. Il rischio è di perdere il finanziamento europeo perchè i lavori vanno rendicontati e conclusi entro l’anno ma l’ok per poterli effettuare, nella nuova e forse ultima tranche, era arrivato solo poche settimane fa, nel corso di una conferenza dei servizi al Ministero dell’Ambiente. La cenere di pirite, classificata in precedenza come rifiuto pericoloso, è stata declassata di recente a rifiuto non pericoloso. Cosa che consentiva la ripresa delle operazioni di bonifica.
Adesso il Comune di Priolo preme per ottenere lo slittamento dei termini a luglio 2016. Positiva la missione palermitana, in assessorato Territorio e Ambiente, del sindaco Antonello Rizza. L’assessore Croce inoltrerà la richiesta presso l’Unione Europea.
“Venti giorni fa siamo stati convocati a Roma proprio per affrontare il problema della ripresa dei lavori all’Ex feudo – dice Rizza – senza la proroga del termine per la conclusione della bonifica, però, si vanificano tutti gli sforzi. Di conseguenza, il ruolo dell’assessore Croce, che ho incontrato con urgenza a Palermo, è importantissimo”.
La scadenza originaria data dall’Unione Europea era, appunto, al 31 dicembre. Un termine che non teneva conto dei continui “stop and go” imposti ai lavori dalla necessità di classificazione dei rifiuti che si stanno bonificando..
“Il via libera ci è stato dato sulla base delle analisi effettuate dall’Arpa e dalla Provincia Regionale – continua Antonello Rizza – Per i due campi da bonificare, san Focà ed Ex feudo è stato complessivamente erogato un finanziamento europeo di 10 milioni di euro”.
C’è da sperare che sia la volta buona. Già nell’aprile del 2014 veniva annunciata la conclusione dei lavori di bonifica del campo Ex Feudo, dopo una variante progettuale, nel giro di due mesi. A dicembre 2015 c’è stato invece bisogno di una proroga.
Il sindaco Rizza ha anche chiesto all’assessore regionale la riperimetrazione dei siti Sin (Siti d’Interesse Nazionale) in territorio di Priolo, visto che la prima stesura delle mappe è molto ampia ed include anche terreni che non hanno alcuna problematica ambientale di eventuale interesse nazionale.
“Ridefinire le mappe vuol dire liberare il territorio e dare maggiore respiro alle imprese – conclude Rizza – facendo ripartire investimenti e sviluppo”.