Punta Izzo e il poligono militare da riattivare: indaga la Procura, "visita" in Soprintendenza

Sul progetto di riattivazione del poligono militare di Punta Izzo, ad Augusta, si muove anche la Procura di Siracusa. Nel massimo riserbo, vigendo il segreto militare, filtra però la notizia dell’acquisizione di alcuni documenti durante una “visita” in Soprintendenza.
Nell’area di Punta Izzo prevista la demolizione e ricostruzione del poligono della Marina, con rifacimento della strada d’accesso e la realizzazione di un piazzale sul tratto costiero.
Per l’esecuzione di queste opere, la Soprintendenza ha rilasciato il 12 luglio 2013 l’autorizzazione paesaggistica alla Direzione del Genio militare per la Marina di Augusta. Ma dagli uffici di piazza Duomo avrebbero autorizzato solo lavori di “messa in sicurezza delle infrastrutture” dell’ex poligono (eseguiti nel febbraio 2017). “Consistiti nella chiusura degli accessi principali e nella realizzazione di una recinzione di paletti metallici fissati al suolo con cemento, a poche decine di metri dalla linea di battigia. Un intervento che ha comportato anche il taglio della vegetazione cresciuta ai margini dell’area addestrativa”, spiegano dal Comitato Punta Izzo Possibile, da sempre contrario alla realizzazione.
Nel luglio dello scorso anno, proprio il Comitato aveva presentato un primo esposto per denunciare l’incompatibilità di queste opere edilizie con il vincolo paesaggistico d’inedificabilità assoluta e le stringenti prescrizioni di tutela a cui è soggetto il comprensorio di Punta Izzo. “Nell’attesa che gli inquirenti facciano piena luce sulla vicenda, abbiamo presentato un nuovo esposto con cui si richiede il sequestro preventivo dell’area dell’ex poligono”, spiega il portavoce del Comitato, Gianmarco Catalano. “L’eventualità che i lavori in esame proseguano e vengano portati a compimento, reca infatti il serio e attuale pericolo che la libera disponibilità dell’area costiera possa aggravare o protrarre le conseguenze dannose dei supposti reati paesaggistici su cui indaga la Procura”, la motivazione alla base della richiesta. “Abbiamo chiesto anche a MariSicilia di chiarire se anche le indagini georadar, fatte eseguire nei mesi scorsi dal Genio militare, facciano parte o siano in qualche misura connesse e preordinate alla realizzazione del nuovo poligono di tiro, atteso che lo scopo dichiarato di queste indagini verte nel riconoscimento di eventuali tubazioni presenti nel sottosuolo della struttura in oggetto”.
Sul fronte dei ricorsi amministrativi, intanto, si attende entro maggio la decisione dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali sull’annullamento dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Soprintendenza. Della questione si è occupato anche il Consiglio comunale di Augusta con una mozione di indirizzo che ha dato mandato all’amministrazione di agire per scongiurare la riattivazione del poligono militare.