Quando Lukoil annunciò: "Investimenti per 1,5 milioni"

 Quando Lukoil annunciò: "Investimenti per 1,5 milioni"

Che i russi di Lukoil avessero messo nel loro “radar degli interessi” la zona industriale siracusana era chiaro sin dallo scorso mese di aprile. Quando il residente Alekperov venne allo scoperto a Palermo, con una conferenza a Palazzo d’Orleans, sede del governo regionale. E non a caso accanto aveva il presidente Crocetta. Lukoil annunciò la volontà di “far partire un piano di investimenti da 1,5 miliardi”, finalizzati all’ammodernamento dell’Isab di Priolo, impianto che ha una capacità di raffinazione di circa 12 milioni di tonnellate l’anno e dà lavoro a oltre duemila persone di cui 900 diretti e circa 1.200 nell’indotto.
Il presidente della compagnia petrolifera russa non aveva nascosto le difficoltà del momento, specie nel settore della raffinazione. “Tutti sappiamo che questo settore vive un momento complicato”,spiegò subito dopo aver presieduto un  Cda della Lukoil top secret a Siracusa. “La concorrenza indiana e Usa sta colpendo le raffinerie europee. Abbiamo coinvolto una società che ci ha presentato sessanta scenari di sviluppo i quali sono fondati sui due aspetti: il primo è il miglioramento della tecnologia usata per questo stabilimento; il secondo è il miglioramento dei processi che consenta di rispettare l’ambiente”.
Parole che dovrebbero allontanare il rischio di una possibile trasformazione della raffineria in un deposito costiero. I sindacati restano alla finestra, ma l’idea di nuovi investimenti è salutata con favore. “Abbiamo intenzione di lavorare, investire e ottenere grandi risultati e sono sicuro che questo incontro consentirà di realizzare il progetto nel più breve tempo possibile”, aggiunge Alekperov.
La notizia del controllo totale di Isab da parte di Lukoil, comunque, non sorprende. Era già previsto  dall’esercizio dell’opzione put codificata negli accordi con la Erg siglati nel 2008. La società della famiglia Garrone, secondo quegli accordi, non aveva l’obbligo di vendere mentre i russi avevano l’obbligo di acquistare. Come hanno fatto.

 

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