Resort sull'isolotto di Portopalo: scontro Legambiente-Soprintendenza, deciderà Vittorio Sgarbi

Sulla realizzazione del resort sull’isolotto di Capo Passero è battaglia di pareri. Da una parte Legambiente Sicilia, dall’altra la Soprintendenza di Siracusa. Posizioni distanti e discordanti su una identica vicenda: l’isolotto è o no riserva naturale? Questione non da poco, perchè da quella valutazione dipende anche il cosa si può fare ed il cosa no. La riserva impone dei vincoli precisi, per farla breve. E quindi non renderebbe possibile realizzare sull’isolotto suite, ristorante o una spa.
La posizione di Legambiente Sicilia è chiara: l’area è riserva. Confortata in questo da una recente pronuncia dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente che conferma la riserva nonostante una sentenza del Tar di alcuni anni addietro. A quella, invece, si appella la Soprintendenza di Siracusa, che ha dato parere favorevole alla realizzazione del resort.
“Non siamo contrari al resort, lo si faccia però rispettando le leggi regionali”, tuona il presidente regionale di Legambiente, Gianfranco Zanna. Che si attende adesso un passo indietro da parte del Comune di Portopalo, considerando che la cosiddetta Vinca, ovvero la valutazione di incidenza rilasciata, sarebbe da considerarsi illegittima. “Avevamo invitato la Soprintendenza di Siracusa a ritirare il parere in autotutela. Non lo hanno fatto, continuando ad argomentare che la riserva è stata annullata dal Tar. L’assessorato regionale al Territorio dice altro. Ne prenda atto la soprintendente Panvini”, dice ancora Zanna. Colpisce come due pezzi della stessa amministrazione pubblica regionale possano pensarla in maniera così diametralmente opposta. L’assessorato Territorio e Ambiente da una parte, la Soprintendenza dall’altra. “Già a Ragusa alcune scelte della Panvini sono state oggetto di critiche e difficili da comprendere”, racconta Gianfranco Zanna, lasciando aperta la porta a dubbi vari.
Nell’attuale muro contro muro, l’associazione ambientalista ha deciso di presentare un ricorso gerarchico all’assessorato ai Beni Culturali. Il neo assessore, Vittorio Sgarbi, ha già assicurato massima attenzione, coinvolgendo l’ufficio legale della Regione per una più approfondita lettura delle carte.
A voler costruire il resort è una cordata di imprenditori mantovani. Strutture ricettive, 18 suites, un centro benessere, ristoranti, piscine e solarium nel progetto tra terraferma e isolotto.