Rifiuti radioattivi o tossici nascosti nel siracusano: li cerca l'elicottero georadar con il telerilevamento

Se la provincia di Siracusa “nasconde” rifiuti radioattivi o nocivi lo diranno i risultati dell’indagine condotta con un elicottero georadar. Domenica scorsa si è alzato in volo su Palazzolo. Nei giorni seguenti e fino a ieri ha mappato Sortino, la valle dell’Anapo e Priolo. Tutto grazie ad un telerilevamento aereo realizzato attraverso una particolare antenna collegata all’elicottero che permette la misurazione di parametri fisici e geochimici del suolo terrestre. Il compito che gli è stato affidato è di scandagliare il sottosuolo per misurare emissioni radioattive di metalli e gas per poi capire se eventuali cave o miniere sono state “riempite” in maniera illegale per lo smaltimento abusivo di rifiuti o sostanze tossiche. Il rischio di simili “scoperte” sarebbe comunque basso nel siracusano, dove non ci sono grandi miniere o cave che per conformazione potrebbero ospitare simili nefandezze. Enna, Agrigento e Caltanissetta le zone considerate maggiormente a rischio. L’unica “scoperta” potrebbe arrivare dall’area dei Pantanelli dove si sospetta la presenza di ordigni bellici inesplosi, risalenti al secondo conflitto mondiale. Anche le emissioni dei metalli delle bombe e del materiale esplodente vengono rilevate dall’antenna georadar agganciata attraverso un cavo all’elicottero.
La mappatura viene effettuate in queste settimane nelle cosiddette regioni “canaglia” sul fronte dello smaltimento illegale dei rifiuti, in particolare Campania e Sicilia. Il progetto, del Ministero dell’Ambiente, si chiama Miapi.