Separati o divorziati, a Siracusa il Registro della bigenitorialità? Cappuccio: "Il consiglio comunale lavori nell'interesse dei minori"

Il regolamento sul registro della bigenitorialità torna al centro del dibattito in consiglio comunale. L’assise cittadina è chiamata ad occuparsi nuovamente della proposta, intorno a cui, il 24 maggio scorso, si sono sviluppate aspre polemiche in aula consiliare, determinando un “nulla di fatto”.L’associazione “Io e il mio papà”, presieduta da Maurizio Cappuccio conduce da tempo la battaglia per l’istituzione del registro, che servirebbe per mettere nero su bianco il diritto ed il dovere di entrambi i genitori, separati o divorziati, di occuparsi del figlio a prescindere dal luogo di residenza, con comunicazioni, dunque, istituzionali, che entrambi i genitori riceverebbero se relative al minore. Cappuccio ha inviato una lettera al presidente del consiglio comunale, Santino Armaro, con l’intento di girarla ad ognuno dei 40 consiglieri. “Abbiamo notato, con immenso dispiacere, che si è persa di vista l’importanza di quanto proposto-premette Cappuccio- Il regolamento era stato proposto nell’interesse esclusivo del cittadino.Il fine ultimo era l’applicazione effettiva del diritto alla bigenitorialità di una classe debole quale quella deiminori, diritto riconosciuto tra l’altro da normative mondiali e recepito in Italia con la legge 54/2006.Si tratta, infatti, di un provvedimento volto a tutelare i diritti dei bambini e ad affermare il ruolo di entrambi i genitori anche in caso di separazione dei coniugi o divorzio, affermando il diritto e il dovere di ciascun genitore di esercitare il proprio ruolo. Il registro sarebbe istituito all’anagrafe e ad esso si potrebbero iscrivere i figli di tutti i genitori con residenze diverse, qualunque ne sia il motivo.La residenza -prosegue il presidente dell’associazione- resterebbe una sola, ma le comunicazioni istituzionali che riguardano i bambini farebbero riferimento ai due domicili indicati dai genitori; unico vincolo sarebbe l’assenza di limiti alla potestà genitoriale. Il registro produrrebbe effetti concreti, consentendo ad entrambi i genitori di esercitare meglio il loro ruolo per diritti, doveri e responsabilità.Quello che preoccupa la nostra associazione e (supponiamo) la cittadinanza che assiste, è la mancanza di critica costruttiva e/o di interventi finalizzati al miglioramento di quanto già esistente, e all’innesto di
strumenti nuovi a disposizione dei cittadini.