Siracusa. Alberto Palestro contro Le Iene: "Brutale strumentalizzazione, fatta disinformazione"

Dopo lo scontro via social network con Simona Princiotta, il consigliere comunale di Siracusa, Alberto Palestro, affida il suo pensiero ad una lunga nota inviata alle redazioni.
“Ritengo doveroso prendere posizione in relazione al servizio de Le Iene”, contestualizza subito. “Come siracusano, prima che come politico, seppure con grande amarezza e rammarico, ho chiarissimo quanto le esternazioni da parte mia in relazione a queste vicende ai più possano apparire inutili e speciose rispetto ad operazioni mediatiche, come quella andata in onda, orchestrate su così vasta scala che, a scapito di qualsiasi senso di civiltà e di giustizia, intendono colpire in modo brutale l’opinione pubblica cittadina e strumentalizzare la comunicazione per scopi personali ancora prima che politici”, si sfoga Palestro.
Il servizio di Dino Giarrusso ed Ismaele La Vardera è, per Palestro, prova “dell’imbarbarimento della politica” dove informazione e giustizia vengono usate come “arma in modo strumentale e con spregiudicatezza”, l’analisi del consigliere protagonista – non unico – del servizio che ha creato più di un imbarazzo.
Proprio relativamente alla sua intervista, Alberto Palestro la definisce “un concentrato di insinuazioni e di provocazioni: un racconto a tesi (la tesi della signora
Princiotta). Di fatto si tratta solo di disinformazione. Un giorno, dopo che i processi saranno definiti, emergerà chiaro il senso di questa mia netta affermazione. Non intendo in alcun modo parlare delle vicende giudiziarie in corso, perché, nonostante le barbare aggressioni mediatiche subite, non defletto dal rispetto delle istituzioni”.
Però Palestro accetta di fare un punto della situazione. “La magistratura mi ha notificato rispetto alla cosiddetta vicenda gestione impianti sportivi un avvso di conclusione delle indagini. Attendo con serena fiducia e con ansia che, dopo ben cinque mesi dalla notifica dell’avviso, la magistratura si determini in ordine alla definizione di questo procedimento, dandomi la possibilità, ove intenda esercitare l’azione penale, di difendermi nell’unica sede che io conosca cioè nelle aule di giustizia e non nei cortili mediatici. In proposito ho dato già mandato ai miei legali di depositare istanza affinché la Procura acceleri i tempi di definizione della vicenda, non essendo più tollerabile che, frattanto, la signora Princiotta utilizzi le inchieste per proporre all’opinione pubblica, siracusana e ora nazionale, le sue tesi”.
In mezzo, il caso tutt’altro che chiarito dell’incendio dell’autovettura di Simona Princiotta con sospetti riversati su Palestro che, però, ricorda la richiesta di archiviazione a suo carico. E si mostra stupito per “le allusioni” contenute nel servizio che chiamerebbero in causa anche la Digos siracusana. “Sono ormai in congedo dal mio quarantennale ed onorato servizio presso la Polizia di Stato, mi posso permettere di dire che in merito sarebbe opportuno che anche i dirigenti e i funzionari della Digos e della Questura riascoltino bene quanto detto in tono assai allusivo nel servizio de Le lene; e valutino se agire, se dallo stesso si sentono toccati. Così, a futura memoria”.