Siracusa. Asili nido comunali, martedì la gara. Scaduto oggi il termine per la presentazione delle offerte

 Siracusa. Asili nido comunali, martedì la gara. Scaduto oggi il termine per la presentazione delle offerte

Mancano quattro giorni alla gara per l’affidamento della gestione degli asili nido e micro asili comunali. Un tema intorno al quale, in sede politica e non solo, da mesi si scatenano aspre polemiche. Dal punto di vista burocratico, questa mattina si sono consumati due passaggi preliminari. Scaduto il termine per la presentazione delle offerte, infatti, palazzo Vermexio ha nominato il presidente della Commissione di gara, individuato nel responsabile unico del procedimento, il dirigente del settore Politiche Sociali, Rosario Pisana. Gli altri componenti della commissione, invece, saranno sorteggiati dall’Urega, l’ufficio regionale gare e appalti, come prevede la legge.
Un appalto da oltre sei milioni e 800 mila euro, intorno al quale ruota il destino di diversi attori, per differenti ragioni. Non solo le cooperative che mirano alla riconferma e quanti aspirano, invece, a subentrare, ma anche i lavoratori degli asili, preoccupati per le proprie sorti e non ultime le famiglie, destinatarie del servizio. In attesa che i nodi siano sciolti, Donatella Lo Giudice dice la sua su alcuni aspetti sollevati in questi giorni sul tema asili nido, replicando alla consigliera comunale Cetty Vinci della Lista Mangiafico, preoccupata per le sorti dei lavoratori attuali degli asili nido comunali. Lo Giudice va giù dura e suggerisce alla consigliera di “leggere quanto scrive l’Autorità per la vigilanza sui Contratti Pubblici, prima di imbracciare crociate facilmente populiste.Fermo restando il potere discrezionale dell’amministrazione -prosegue Lo Giudice- per l’inserimento della clausola specifica, l’Autorità ha più volte ribadito come l’obbligo di reperimento dei lavoratori dal precedente affidatario possa essere consentito soltanto previa valutazione di compatibilità con l’organizzazione di impresa, nel duplice senso che sia il numero dei lavoratori sia la loro qualifica devono essere armonizzabili con l’organizzazione d’impresa della ditta aggiudicataria e con le esigenze tecnico-organizzative previste”. Donatella Lo Giudice entra, poi, nel dettaglio. “La clausola sociale-continua- non può alterare o forzare la valutazione dell’aggiudicatario in ordine al dimensionamento dell’impresa e, in tal senso, non può imporre un obbligo di integrale riassorbimento dei lavoratori del pregresso appalto, senza adeguata considerazione delle mutate condizioni del nuovo appalto, del contesto sociale e di mercato o del contesto imprenditori.L’appalto rischierebbe di essere impugnato allungando notevolmente le tempistiche di affidamento”.

 

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