Siracusa. Violenta un ragazzino sotto la minaccia di un coltello: sacerdote smascherato dai carabinieri

 Siracusa. Violenta un ragazzino sotto la minaccia di un coltello: sacerdote smascherato dai carabinieri

Un sacerdote di 51 anni, parroco di una chiesa della diocesi di Catania, sottoposto alla misura cautelare di obbligo di dimora dalla Procura di Siracusa. E’ accusato di avere violentato un ragazzino di 15 anni, suo parrocchiano, costringendolo a subire atti sessuali sotto la minaccia di un coltello. Il provvedimento a suo carico è scattato al termine di indagini svolte dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Siracusa, con il coordinamento del procuratore aggiunto Fabio Scavone e del sostituto Vincenzo Nitti. Un’attività condotta anche attraverso intercettazioni telefoniche, perquisizioni e sequestri. L’indagato, pur risultando sospeso dalle proprie funzioni di parroco, era potenzialmente in condizione di frequentare una vasta platea di fedeli, con il rischio concreto, secondo gli inquirenti, di reiterare il reato. Alle indagini ha partecipato anche il Nucleo Investigativo Telematico della Procura di Siracusa, atteso che il parroco indagato era molto attivo nelle chat e nei social network. Entrando nel dettaglio, le indagini sono scattate a seguito di una  dettagliata denuncia presentata dalla madre del ragazzino,  poi sentito dagli inquirenti con l’ausilio di una psicologa. Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che il parroco avrebbe attirato con una scusa il ragazzino presso la propria abitazione avvalendosi della complicità di un comune amico venticinquenne, che a sua volta è risultato avere avuto rapporti sessuali col sacerdote. Una volta giunti presso l’abitazione, il religioso avrebbe puntato un coltello da cucina nella schiena del ragazzino costringendolo a subire atti sessuali.Il coltello descritto dal ragazzino è stato poi sequestrato dai carabinieri presso l’abitazione dell’indagato, mentre la ricostruzione dei fatti ha trovato peraltro riscontro sia nelle intercettazioni telefoniche immediatamente successive sia nelle testimonianze di altri parrocchiani che avevano raccolto il racconto sofferente del ragazzino. Si delineano plurime e gravi forme di violenza fisica e psicologica, con l’uso di armi ma anche mediante lo sfruttamento di una relazione fortemente asimmetrica, ovvero del tutto impari, tra un ragazzino di 15 anni e un uomo di 51 anni, suo parroco.I carabinieri hanno inoltre accertato che l’indagato, nonostante la sospensione dallo svolgimento delle attività pastorali disposta dalla curia vescovile, grazie all’aiuto di un suo amico e parroco, continuava a celebrare messa. Anche per tale ragione è stato richiesto dalla Procura e poi disposto dal gip l’obbligo di dimora a Lentini.A completare il quadro probatorio vi sono infine i riscontri degli accertamenti informatici eseguiti dagli specialisti del Nucleo Investigativo Telematico della Procura di Siracusa, che hanno accertato che il parroco indagato è molto attivo nelle chat e nei social network e che egli è un assiduo consumatore di pornografia nonché una persona dalla vita sessuale molto attiva.

 

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