Siracusa. Beni culturali e milioni perduti, la Sgarlata rivela: "sono gli stessi progetti non finanziati nel 2013…"

Continua la polemica sulla perdita di fondi per i Beni Culturali a Siracusa. L’ex assessore regionale Maria Rita Sgarlata prende di mira il deputato regionale Enzo Vinciullo. “Dov’era quando abbiamo perso 55,3 milioni di eruo del programma Poin? Forse ha cominciato a interessarsi di beni culturali solo quando nel novembre del 2015 è stato nominato assessore Carlo Vermiglio, in quota Nuovo Centro Destra e lui ne è diventato il referente siracusano?”, la velenosa domanda.
Quei 55 milioni erano stati decretati quando proprio la Sgarlata era assessore e dovevano servire per interventi sui poli museali e sull’area archeologica della Neapolis. Somme che poi, in massima parte, sono state restituite al Mibact nonostante interventi programmati come quello nell’area archeologica della Neapolis. Ora la storia pare ripetersi.
“I progetti non finanziabili sono gli stessi presentati in quella occasione, era il 2013”, rivela ancora la Sgarlata. “La verità è che ci trasciniamo gli stessi progetti che invecchiano e che rivelano i limiti oltre i quali non riescono ad andare i funzionari. A proposito, la recente riforma Pennino-Vermiglio ha tagliato il servizio della progettazione nell’organico dell’amministrazione dei beni culturali regionali, un servizio strategico per la programmazione europea”, dice quasi servendo un assist alla soprintendente, Rosalba Panvini.
La Sgarlata ricorda come sia andato perduto anche “il finanziamento di oltre 10 milioni per il recupero della Tonnara di Santa Panagia, decretato dall’assessore all’Economia sempre sotto il mio mandato e altri fondi di cui nessuno si è più occupato. E ancora non è stato messo in atto l’accordo siglato nel 2013 tra assessorato dei Beni Culturali e quello delle Risorse Agricole per l’affidamento agli operai forestali della pulitura dei parchi e delle aree archeologiche, piene di sterpaglie come abbiamo tutti potuto vedere nella puntata di Voyager sul Castello Eurialo, di cui come siracusani ci siamo rammaricati”.
Maria Rita Sgarlata torna poi a puntare Vinciullo. “Perché ora cerca i colpevoli tra i funzionari dell’assessorato? E’ vero, non c’è una classe burocratica, amministrativa e tecnica formata per gli obiettivi comunitari e questa è la ragione per cui restituiamo i fondi (nella programmazione 2007/2013 solo il 21% è stato utilizzato per i beni culturali, quindi la Sicilia ha sprecato il 79% dei fondi europei, ndr). Ma la politica deve controllare, non accorgersi tardivamente dei disastri e non avere il tempo di correre ai ripari”.