Siracusa. C'è il "si" della Regione: "il parco della Neapolis deve essere autonomo"

La Regione anticipa il suo “si” alla richiesta di autonomia per il parco archeologico della Neapolis. L’assessore regionale ai Beni Culturali, Carlo Vermiglio, non ha un istante di esitazione. “Dobbiamo andare verso quel traguardo, per Siracusa come per le altre realtà”. Insomma stop ad una gestione centralizzata da parte di Palermo segnata, purtroppo, da sviste e ritardi. E così con difficoltà si riesce a farsi trovar pronti all’avvio dell’alta stagione turistica, con monumenti invasi da erbacce, difficili da visitare per troppi cancelli chiusi e con una programmazione di eventi tardiva.
La via, allora, è tracciata. Con il placet di Palermo si può accelerare per la costituzione di una sorta di ente parco gestore dell’area della Neapolis. E così quanto incassato con i biglietti pagati dai visitatori – circa 3,5 milioni di euro – potranno essere reinvestiti a Siracusa senza passare da Palermo e lì, spesso, rimanere bloccati.
“Sevono ora una serie di passaggi burocratico-amministrativi ma ripeto il parco di Siracusa può e deve puntare alla gestione autonoma”, chiarisce Vermiglio durante la sua visita istituzionale al castello Eurialo (dove 40 forestali stanno ripulendo l’area), poi al castello Svevo di Augusta quindi i musei Bellomo e Paolo Orsi di Siracusa.
“Abbiamo un patrimonio che deve essere messo a disposizione di tutti i cittadini del mondo, elimando difficoltà ormai croniche” di una forma di gestione superata dagli eventi. Ma per assicurare la piena fruibilità si deve essere in grado di tenere i cancelli aperti, altrimenti accedere ai siti è impossibile. A Siracusa, ad esempio, è difficile per un turista vedere il tempio di Giove, il ginnasio romano, la fortezza eurialo, il castello Maniace.
“Con atti di evidenza pubblica abbiamo aperto ai privati. Ci sono bandi aperti a tutti e pubblicati sul sito del Dipartimento. Chi vuole può presentare la sua manifestazione di interesse per la manutenzione ordinaria ed apertura dei siti. E’ chiaro che dobbiamo riconoscere al privato una forma di ritorno economico per un impegno che non può essere solo volontario. Ma senza che nessuno gridi allo scandalo come alcuni episodi del passato, purtroppo, hanno consentito”.

nella foto: al centro da sinistra il deputato Vinciullo e l’assessore Vermiglio, a destra la sovrintendente Panvini