Siracusa. Chiude la mostra di Ras Dedo "ViceVersa", finissage con la danzatrice Stefania Zefiro

La danza del ventre messa in scena della performer Stefania Zefiro chiuderà il 24 giugno, la mostra “Viceversa”, in corso di svolgimento nella galleria d’arte Spazio 30 in via Roma a Siracusa. Il finissage della prima art exibition siracusana di Ras Dedo avrà inizio alle 18,30 con l’esibizione della brava e bella ballerina di tribal fusion e oriental fusion che risponderà così, con il movimento e la musica, alle opere di Matteo De Domenico (in arte Ras Dedo), un artista contemporaneo che sin dagli anni Ottanta è stato affascinato e conquiestato dalla cultura Rastafari.La performance di Stefania Zefiro non è affatto casuale visto che, oltre ad avere prodotto una vasta gamma di opere visive, Ras Dedo è anche riconosciuto come pioniere della scena musicale reggae Siciliana. Nella mostra “ViceVersa”, Matteo De Domenico ha presentato I suoi ultimi lavori insieme ad una selezione di dipinti risalenti ai primi anni Ottanta.La disposizione delle opere non ha seguito una logica lineare e cronologica, ma ciclica, o alquanto reversibile. Seguendo alcune credenze della filosofia Rastafari, il passato si riflette nel futuro, e vice versa. La prima sala della mostra, “Under Pressure / Overstanding”, è composta da grandi tele bianche cariche di tracce e simboli concettualizzati dall’artista stesso. Con queste accumulazioni di oggetti trovati, frasi e pennellate, Ras Dedo ha creato dei palimpsesti che raccontano una cultura urbana. Le figure danzanti e le maschere colorate che popolano la seconda stanza, “Mito.ocondrial”, ci portano in un’atmosfera calda e ricca di movimento. Attraverso questi dipinti, Ras Dedo da un senso visivo ai suoni vibrazionali della musica Reggae e Dub. Matteo De Domenico (Ras Dedo) è nato nel 1961 a Siracusa. Alcune delle sue opere precedenti sono state esposte presso la chiesa di Spirito Santo di Paternò e presso la chiesa Ortodossa d’Etiopia ” Mariam Tzion” di Roma e presso il museo di arte sacra etiopica di Debra Libanos in Etiopia