Siracusa. Classe senza aula, lezioni nell'auditorium: i genitori del Giaracà: "Colpa dell'Archia, troppi iscritti"

 Siracusa. Classe senza aula, lezioni nell'auditorium: i genitori del Giaracà: "Colpa dell'Archia, troppi iscritti"

I genitori degli alunni dell’Istituto Giaracà pronti ad ogni “iniziativa per garantire il diritto allo studio degli alunni”. Lo dicono in maniera chiara in una lettera aperta diffusa in mattinata, a seguito dei problema sorta a inizio anno, quando gli alunni di una classe di via Asbesta si sono ritrovati costretti a seguire le lezioni, non in un’aula, ma nell’auditorium. ”Nonostante l’amarezza per tale situazione e pur auspicando una soluzione a tale vicenda”, i genitori “vogliono sottolineare che all’interno della struttura coesistono tre istituzioni scolastiche (Giaracà, Martoglio ed Archia), alle quali nel 2006 è stata assegnata una parte dell’edificio di Via Asbesta, ognuno con una propria indipendenza e gestione. L’Istituto Archia-tuonano i familiari degli alunni- contravvenendo alle più elementari regole di sicurezza e buona gestione dell’istituto, ha continuato ad accettare nuove iscrizioni, trovandosi oggi ad avere un esubero di alunni rispetto alla capacità ricettiva della parte di struttura che occupa. E’ evidente che tale circostanza già da sola non permette una ottimale o sufficiente organizzazione delle classi”. I genitori dell’istituto Giaracà ritengono che l’istituto comprensivo non possa sopperire agli errori “di chi accoglie iscritti in numero maggiore rispetto alla capienza del piano di appartenenza” e nemmeno che “lo spazio comune dell’Auditorium possa essere utilizzato in maniera esclusiva dall’Istituto Archia”. Le famiglie degli alunni auspicano che “le amministrazioni preposte tengano conto del fatto che l’Istituto Giaracà ha rispettato, nella parte del plesso di Via Asbesta assegnata, le norme organizzative e di sicurezza mantenendo i limiti di accoglienza degli alunni. Sarebbe ingiusto ed in contrasto con il buon senso civile ed amministrativo premiare chi di tale buon senso non ha tenuto conto”.

 

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