Siracusa, il Consiglio Comunale approva l'atto di indirizzo sull'inquinamento

 Siracusa, il Consiglio Comunale approva l'atto di indirizzo sull'inquinamento

Approvato dal Consiglio Comunale di Siracusa l’atto di indirizzo sull’inquinamento atmosferico. Il si dell’aula è arrivato nella serata di ieri, in seconda convocazione dopo un primo incontro segnato più dal dibattito e qualche scontro.
E’ stato votato all’unanimità e senza appello nominale. Si è quindi deciso di adottare una scelta diversa rispetto al dibattito, quando venne a mancare il numero legale determinando la slittamento della seduta di 24 ore. All’inizio dei lavori erano presenti 21 consiglieri, 5 in più del quorum di 16 richiesto per le sedute in seconda convocazione. Dopo il voto il confronto è proseguito con il secondo punto all’ordine del giorno, cioè il lavori al porto ma in aula al quarto piano di palazzo Vermexio non si è visto l’assessore al ramo, Rossitto, la cui presenza pure era stata richiesta da diversi consiglieri, 12, che avevano proposto la trattazione del punto.
Tornando all’atto di indirizzo, chiede all’Amministrazione di svolgere un ruolo attivo nei processi decisionali per la salvaguardia del territorio e chiede che il Comune possa essere soggetto proponente all’interno della Commissione istruttoria per l’autorizzazione ambientale (richiesta superata dai fatti, il Ministero è stato chiaro: no, ndr). Altri tre punti qualificanti sono l’urgenza di modificare la normativa in vigore (la legge 155 del 2010) così da prevedere l’analisi di tutte le sostanze di origine industriale, anche quelle attualmente non menzionate; insistere con la Regione per lo sblocco dei fondi da destinare alle bonifiche; l’istituzione della Consulta comunale per l’ambiente così come previsto dallo Statuto.
Altre richieste sono rivolte direttamente alle industrie: investimenti sulle nuove tecnologie per ridurre l’impatto inquinante delle produzione; cofinanziare la nascita di un centro oncologico; trasferire in mano pubblica la rete del Cipa; realizzare sistemi avanzati di controllo sui processi produttivi e sul monitoraggio ambientale in un’ottica di trasparenza. Infine, invitare la Regione a deliberare una legge che preveda il rilascio di un bollino di qualità sui terreni coltivabili.
Rimangono i forti sospetti di superamento dei limiti delle emissioni nell’aria dalla zona industriale, purtroppo senza riscontri diretti per carenze nella rete di monitoraggio pubblica, quella dell’Arpa. Rimane desolante l’assenza di comunicazioni in tempo reale.

 

Potrebbe interessarti