Siracusa. Crollo al Quintiliano e istituti "malandati", studenti in piazza: "Sicure da morire"

 Siracusa. Crollo al Quintiliano e istituti "malandati", studenti in piazza: "Sicure da morire"

Studenti in piazza questa mattina a Siracusa. Dopo il crollo di calcinacci dal tetto di un’aula del liceo polivalente Quintiliano, il ferimento di due studentesse e la chiusura della scuola, la Rete degli Studenti medi, con l’adesione dell’Unione degli Studenti di Siracusa e della Flc Cgil, il sindacato dei lavoratori della conoscenza, ha chiamato a raccolta i ragazzi che frequentano alcune scuole superiori del territorio. Concentramento davanti al campo scuola “Pippo Di Natale” e corteo fino in piazza Archimede, con un sit-in davanti la prefettura. Chiare le rivendicazioni. Le hanno spiegate i rappresentanti regionale e locale della Rete degli Studenti, Federico Allegretti e Francesca Totis, così come Arianna Castronuovo dell’Unione degli Studenti. Chiedono investimenti seri e una programmazione per la manutenzione degli edifici scolastici perchè “di scuola non si può morire”. Caschi verdi in corteo, in segno di solidarietà per quanti sono stati colpiti da calcinacci o altre parti strutturali di edifici scolastici. La richiesta è quella di scuole “accessibili e inclusive, con interventi e non misure spot”.

Alla manifestazione di oggi ha voluto prendere parte anche la segretaria regionale della Flc Cgil, Grazia Maria Pistorino, che rinvendica l’istituzione di un tavolo di concertazione regionale sull’edilizia scolastica e lamenta uno scarso interesse sin qui mostrato dal Governo e dalla Regione sul pur fondamentale tema. Paolo Italia, segretario provinciale della Flc di Siracusa, evidenzia come oltre 4 milioni e mezzo di euro destinati a progetti per la manutenzione delle scuole siano andati perduti per via del disinteresse delle istituzioni locali che avrebbero dovuto redigere i progetti. L’auspicio del sindacato è che la presenza in città dell’assessore regionale Lagalla, annunciata dal componente dell’esecutivo regionale dopo quanto accaduto al Quintiliano, possa essere, non solo un segnale di immagine, ma l’inizio di un impegno concreto.

 

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