Siracusa. "Firmopoli", la Procura chiede 13 rinvii a giudizio: c'è anche il sindaco Garozzo

Si torna a parlare della “firmopoli” siracusana. Nomi importanti finiscono nell’elenco dei 13 per cui viene chiesto il rinvio a giudizio nell’indagine sulle firme (presunte false, ndr) presentate a supporto di liste per le amministrative del 2013. Deciderà il gup nel corso dell’udienza preliminare di cui dovrebbe essere a breve fissata la data. Lo rivela La Sicilia.
Il rinvio a giudizio viene chiesto per il sindaco, Giancarlo Garozzo, l’ex assessore Liddo Schiavo e per i consiglieri comunali Salvo Sorbello e Luciano Aloschi, gli ex consiglieri comunali Sebastiano Di Natale, Natale Latina e Riccardo Cavallaro e per gli ex consiglieri provinciali Michele Mangiafico, Sebastiano Butera e Nunzio Dolce. Nell’elenco anche funzionari pubblici come Ignazio Leone, Salvatore Gianino ed Ettore Manni. Per tutti, ed a vario titolo, l’accusa è di falsità ideologica. Chiesta, invece, l’archiviazione per Armando Foti, Vittorio Anastasi, Assunta Sorano, Alberto Anastasi, Carmela Scatà e Marco Oliva.
Di “firmopoli” anche a Siracusa si iniziò a parlare nel 2016 dopo un esposto del protavoce dei Verdi, Peppe Patti. Sulle firme e la loro autenticità si soffermarono poi anche i 5 Stelle. L’accusa parlava di moduli immacolati, calligrafia apparentemente uniforme e firme quasi in fotocopia.