Siracusa. Fosfato di ammonio e carburante: cosa fa paura della Mustafa Kan, affondata al largo

Visto sulla cartina è un piccolo puntino verde tra Siracusa ed Avola. Lì è affondata la Mustafa Kan, la nave portarinfuse di 7.000 tonnellate che si è capovolta con il suo carico di fosfato di ammonio. E con il carburante che aveva in pancia. Poco più di venti miglia al largo delle coste nostrane, tra Siracusa ed Avola.
Il mare siracusano è in pericolo? “Al momento non ci sono perdite di idrocarburi”, fanno sapere dalla Guardia Costiera. La sala operativa di Catania segue minuto dopo minuto l’evoluzione della vicenda. Da ieri sul posto stazionano motovedette e alcune unità della Castalia, società che si occupa di antinquinamento da idrocarburi. Non c’è stato bisogno di entrare in azione.
Quanto al contenuto della nave, fosfato di ammonio, gli esperti parlano di “materiale non inquinante”. E’ un fertilizzante chimico e – come tale -potrebbe produrre fenomeni di eutrofizzazione cioè crescita a dismisura delle alghe. Ma è una eventualità remota per gli stessi ambientalisti.
Enzo Parisi, di Legambiente Siracusa, non si mostra infatti particolarmente preoccupato al riguardo. “La nave è affondata in un tratto di mare profondo oltre mille metri. Con quella pressione e con la temperatura particolarmente fredda delle acque è limitato il rischio che il fosfato possa disperdesi nell’ambiente circostante”. Insomma, non dovrebbe muoversi dalla stiva. Il pericolo principale è quello collegato al carburante. La nave, partita dal Marocco, ne aveva a sufficienza per completare il suo viaggio verso la Croazia. “E lì bisognerà monitorare costantemente. Capire esattamente quanto ne aveva a bordo. Il fatto che al momento non ci siano perdite è positivo ma chi può garantire che non avvenga in futuro?”, si domanda preoccupato Parisi. “Si devono trovare nuove rotte, questo episodio deve fare riflettere. Ci sono molte petroliere nella zona. Che senso ha farle passare vicino Noto e Siracusa? Qualcuno deve comprendere che il rischio è concreto. Gli incidenti succedono”.
Ecco, in questo non è ancora chiaro cosa sia accaduto. La nave, dopo il mayday lanciato nelle prime ore di venerdì mattina e il seguente abbandono, si è piegata su di un fianco e poi capovolta. Bisognerà capire il perchè. Uno spostamento del carico? Un problema tecnico? Una esplosione in sala macchine? Domande che cercano ancora risposte.