Siracusa. In piazza i dipendenti dell'ex Provincia, senza stipendio da mesi: proclamato lo stato di agitazione

I dipendenti dell’ex Provincia tornano in piazza. Questa mattina si sono riuniti in assemblea davanti alla sede della prefettura, in piazza Archimede, chiedendo un incontro con il prefetto Castaldo e rivendicando risposte. Degli stipendi di Gennaio, Febbraio e Marzo nessuna traccia ancora, nonostante le garanzie in precedenza ricevute rispetto, quantomeno, ad un acconto. I sindacati di categoria si muovono compatti e firmano un documento comune. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali chiedono, ancora una volta, di fare il punto sulla disastrosa crisi finanziaria che attanaglia il Libero Consorzio. I lavoratori, in assemblea fino a mezzogiorno, hanno manifestato il grave disagio in cui da mesi vivono le loro famiglie. Non sono escluse decisioni più incisive, a partire dallo sciopero, in caso di mancate risposte concrete. In tarda mattinata, l’incontro con il Vicario, Caterina Minutoli, a cui i sindacati, come spiega Franco Nardi della Fp Cgil, hanno chiesto di rappresentare al prefetto “il dramma che vivono 700 famiglie, le 600 dei dipendenti del Libero Consorzio e le 100 circa dei dipendenti della partecipata Siracusa Risorse- Molti sono davvero sul lastrico. Non ce la fanno più a onorare i debiti, hanno dovuto far rientrare i figli che, magari, erano studenti fuori sede, non riescono più ad ottenere prestiti, pur essendo dipendenti di enti pubblici, nemmeno per acquisti poco dispendiosi. Il rischio è che la bomba esploda e che non si riesca a mantenere l’ordine pubblico. La disperazione può condurre a situazioni non più gestibili”. Circolava, intanto, l’indiscrezione secondo cui una mensilità sarebbe in pagamento. Si dovrebbero utilizzare i fondi , un milione 128 mila euro, deliberati dalla Regione a titolo di accise sulle quote Enel che devono essere corrisposte all’ex Provincia. Non basterebbe, però, questa cifra per coprire l’importo necessario per pagare uno stipendio a tutti i lavoratori. Si cerca, quindi, con la banca, la quadratura giusta. Una sola mensilità, comunque, a cui se ne aggiungono ugualmente tre non saldate. Alla prefettura i sindacati chiedono azioni incisive nei confronti del Governo e della Regione.