Siracusa. Intervista con il presidente del Pd, Matteo Orfini: elezioni, alleanze e immigrazione

 Siracusa. Intervista con il presidente del Pd, Matteo Orfini: elezioni, alleanze e immigrazione

Il presidente del Pd, Matteo Orfini, è stato ospiti questa mattina ad FM ITALIA ed FM ITALIA TV. Accompagnato dal segretario provinciale del partito, Alessio Lo Giudice, ha parlato inevitabilmente di elezioni ed alleanze ma – inevitabilmente – anche di immigrazione.
Durante Radiblog, ha puntualizzato che il Pd “non sta immaginando un governo con Berlusconi. Anzi stiamo cercando di evitare le larghe intese: ma per farlo c’è bisogno che il Pd vada bene”. Vista la quasi impossibilità di cambiare legge elettorale in questa legislatura, Orfini ricorda come “il proporzionale non necessita di alleanze ma ognuno va alle elezioni e cerca di prendere più voti possibili. E’ chiaro che si spera, il giorno dopo le elezioni, di costituire un governo di centrosinistra”. Ma chi sarà il candidato premier del Pd? Da Siracusa, Orfini non ha dubbi. “Siamo un partito che ha scritto nello Statuto che è il suo segretario il candidato premier. Il Pd andrà alle elezioni candidando Matteo Renzi per la guida del Paese”.
Discorso diverso per le regionali, dove il Partito Democratico continua a corteggiare il presidente del Senato, Grasso. “Dobbiamo fare di tutto per creare le condizioni che gli consentano di candidarsi”, ha detto il presidente del Pd, Matteo Orfini. “Penso che questa sarebbe la soluzione più forte per la Sicilia e credo che il Pd debba lavorare per facilitare questa soluzione”. Ma bisognerà far cambiare idea a Grasso, non esattamente innamorato dell’idea di quella candidatura. “Io non dispero che possano accadere dei fatti nuovi che possano consentirgli di accettare la candidatura. Abbiamo un po’ di tempo per provare ad arrivare a questa soluzione”.
Sui 5 Stelle, il giudizio di Orfini è tranchant. “Io ho dei dubbi che una regione importante come la Sicilia scelga il salto nel buio affidandosi a degli incompetenti”. Ma il presidente del Pd ha parole al vetriolo anche per i “transfughi” di Articolo 1. “Da quando sono usciti dal partito non fanno altro che parlare del Pd, attaccarlo e criticarlo. E’ come quando due persone si lasciano e si parla del fidanzato. Vuol dire che gli manchiamo”. Porte chiuse ad una possibile alleanza futura. “E’ difficile chiedere un’alleanza nel momento in cui si insulta quello con cui ti vuoi alleare. Evidentemente si sono pentiti della scelta fatta e sfogano così la loro frustrazione. E’ chiaro che questo non aiuta i rapporti politici. Per fortuna c’è una legge elettorale che consente ad ognuno di noi di misurare il proprio consenso elettorale”.
Infine, capitolo immigrazione. La notizia di nuovi hotspot in Sicilia con Augusta designata ad ospitarne uno ha visto la contrarietà dell’opinione pubblica locale. “In effetti non possiamo accogliere tutti i migranti, perché non ce la facciamo”, ammette il presidente del Pd, Matteo Orfini. “Dobbiamo aiutare a casa loro chi fugge per venire in Europa e pensa di trovare una vita migliore. Questo non significa avere la stessa idea di Salvini ma vuol dire investire in cooperazione internazionale, come noi abbiamo fatto ripristinando fondi che i governi sostenuti da Salvini avevano tagliato, vuol dire anche investire in quei Paesi”. Quanto alla realizzazione di nuovi hotpost in Sicilia il presidente del Pd spiega che “c’è da riorganizzare un sistema di accoglienza con modalità differenti da quelle fin qui gestite, che hanno funzionato fino ad un certo punto. Ci sono delle ipotesi che vanno confrontate con tutti, con le istituzioni locali e le Regioni”.

 

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