Siracusa. La polemica corre su Facebook. "Vili insinuazioni sulla Procura" e un post diventa caso del giorno

Social network così popolari e frequentati come facebook diventano spesso “sfogatoi”. Luoghi dove ci si lascia andare a pensieri e valutazioni di ogni tipo confidando in una sorta di impunità che non esiste. Perchè anche online valgono sempre le norme giuridiche basilari, come quelle che prescrivono l’esistenza dei reati di diffamazione e calunnia. C’è grande clamore attorno ad un post comparso su di uno dei più popolari gruppi in cui si discute di temi e notizie siracusane.
Al centro dell’intervento contestato, l’appalto per i servizi di sorveglianza al tribunale. Una ricostruzione che non risparmia critiche ed epiteti ad amministratori e dirigenti vari, senza risparmiare la stessa Procura. “In tribunale si dorme come in occasione di altri fatti”, scrive  l’autore del post che parla “di giochini sporchi”.
Bocche cucite in tribunale ma pare che questo post non sia passato inosservato. Di fatto c’è la presa di posizione pubblica del consigliere del quartiere Tiche, Danilo Belfiore, che ha espresso  la sua solidarietà alla Procura ed al procuratore Giordano. “Vili insinuazioni su facebook”, scrive chiedendo persino l’intervento delle forze dell’ordine.
“Questa vicenda ha dei contorni inquietanti su cui c’è bisogno di fare chiarezza la città vuole conoscere la verità e capire se qualcuno è stato complice direttamente o indirettamente di certi post, se ha provato piacere nell’ esasperare il tutto rimanendo nell’ ombra pubblicamente. Mi auguro che da oggi gli amministratori di tutti i gruppi online prestino più attenzione a quanto pubblicato dai propri utenti, se necessario bannandoli o eliminando in tempo reale certe dichiarazioni inopportune quanto lesive all’immagine delle istituzioni”.