Siracusa. L'omicidio di Eligia, il marito ritratta: "Ha accusato un malore"

Una memoria difensiva di dieci pagine, nelle quali Christian Leonardi ritratta la  confessione resa lo scorso settembre  e torna alla sua prima versione dei fatti.  Oggi, alla prima udienza in Corte d’Assise, a Siracusa, Christian Leonardi è tornato a sostenere che la morte della moglie, Eligia Ardita, infermiera siracusana all’ottavo mese di gravidanza, nell’appartamento di via Calatabiano in cui vivevano, sarebbe stata la conseguenza di un malore accusato dalla donna mentre si trovava nel suo letto, in tarda serata. Leonardi torna anche a sostenere di avere allertato il 118 e di avere avvisato anche i familiari della moglie. La confessione in merito alla lite violenta, culminata in omicidio, invece, in base a quanto sostiene oggi l’unico imputato, sarebbe stata resa per via delle forti tensioni avvertite e in particolar modo a causa delle pressioni subite da parte del fratello Pierpaolo e dal legale che lo difendeva all’epoca, con l’idea di potere ottenere uno sconto sulla pena.  Prossima udienza il primo giugno. Avanzata la richiesta di costituzione di parte civile dei familiari, di alcune associazioni che si occupano di contrasto alla violenza sulle donne nel territorio e della fondazione che la sorella di Eligia, Luisa, ha fondato in memoria dell’infemiera e della piccola Giulia che portava in grembo. Dopo le decisioni in merito alle richieste di costituzione di parte civile, sarà ascoltata la pubblica accusa.