Siracusa. L'Onorevole Zappulla boccia l'affondo del sindaco: "sottovaluta la situazione"

 Siracusa. L'Onorevole Zappulla boccia l'affondo del sindaco: "sottovaluta la situazione"

La conferenza stampa indetta dal sindaco Garozzo con tutta la giunta viene bocciata dal parlamentare Pd, Pippo Zappulla. “Sono indignato dalla grave sottovalutazione di quanto sta accadendo al Comune di Siracusa. Le ultime dichiarazioni del sindaco Garozzo, tutte tese a sminuire la portata delle indagini e impegnato in un’autodifesa d’ufficio, testimoniano l’incapacità a comprendere la gravità e la profondità dei provvedimenti della Magistratura”, sbotta il deputato da sempre accanto alle posizioni della consigliera Princiotta.
“Filoni di inchiesta che non solo confermano la fondatezza di prese di posizioni e denunzie, ma coinvolgono funzionari, consiglieri e assessori. Sono un garantista e confermo la presunzione di innocenza per tutti, così come ritengo doveroso attendere le conclusioni a cui arriveranno gli inquirenti, ma la politica non può e non deve abdicare al suo ruolo. Non amo l’omologazione qualunquistica al peggio, la politica e i politici non sono tutti ladri e delinquenti, anzi la maggioranza è costituita da persone per bene e serie. Ma la buona politica si afferma assumendosi la responsabilità di scelte e di atti coerenti e pubblici”, continua Zappulla.
Per l’esponente Pd e’ mancato “il coraggio di fare autocritica da parte di Garozzo e di affermare veri segnali di discontinuità. Difendere le cose buone fatte certo, ma senza avere il timore di alzare il livello della trasparenza e della legalità. Si chiama impegno a evitare provvedimenti che si prestano a dubbi e riserve di clientelismo e favoritismi”.
Le responsabilità delle precedenti amministrazioni del centrodestra anche in merito ad alcuni dei filoni di indagini “sono chiare ed inequivocabili”, dice ancora il parlamentare. “Ma questo non assolve da responsabilita’ precise che sono clamorosamente individuabili in questo mandato politico e gestionale”.
Zappulla chiede poi le dimissioni di Pappalardo da capogruppo Pd. “Grida vendetta infatti l’allontamento della consigliera Princiotta dal gruppo consiliare del Pd. Un atto di incredibile arroganza, infondato e illegittimo sul terreno statutario, ma applicato solo in ragione della logica dei numeri. Ad oggi forse unico caso in Italia c’è una consigliera comunale iscritta al Pd, componente del l’assemblea comunale e provinciale, eletta nella direzione provinciale del partito, esclusa con la forza dell’arroganza e della presunzione dal gruppo e dalle riunioni. Un isolamento politico gravissimo per le idee e per la posizione critica tenuta dalla Princiotta”.

 

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