Siracusa.Marziano e Zappulla: "Rientro di Schiavo in giunta, decisione arbitraria"

“Schiavo non avrebbe dovuto essere rinominato assessore della stessa giunta da cui si era dimesso e con la stessa delega. La Commissione nazionale di Garanzia del Pd era stata chiara. Sono state, quindi, palesemente violate le regole”. La riattribuzione della rubrica delle Politiche Sociali a Liddo Schiavo riaccende le diatribe all’interno del Partito Democratico provinciale. A parlare con toni accesi sono i deputati nazionale, Pippo Zappulla e regionale, Bruno Marziano, evidentemente contrari al rientro nell’esecutivo dell’ex candidato alla segreteria provinciale della forza politica di via Socrate. In una nota congiunta, i due parlamentari citano una frase della commissione di garanzia, che in un documento dello scorso 21 ottobre avrebbe specificato che “le dimissioni devono intendersi irrevocabili qualunque sia il risultato delle elezioni a segretario provinciale”. A prescindere dalla scelta compiuta, Marziano e Zappulla non riconoscono la nomina come decisione assunta per conto del partito. “E’ un provvedimento che Gino Foti e Giancarlo Garozzo- tuonano i due deputati- assumono a nome loro”. E ancora una volta si sottopone la vicenda alla commissione nazionale e alla segreteria nazionale del Pd. Interpretazioni differenti, tra le due “anime” del Pd provinciale anche nella lettura dei dati relativi alle preselezioni delle candidature nazionali per la guida del partito. Secondo i due cuperliani, se Matteo Renzi, con 1003 voti, pari al 53, 37 per cento supera Gianni Cuperlo, con i suoi 708 voti e il suo 37,67 per cento sarebbe perchè nei due circoli il cui risultato è sospeso per i ricorsi presentati avrebbero votato più persone rispetto a quanti ne avessero davvero il diritto. Sarebbe accaduto a Portopalo e nel circolo siracusano di Neapolis-Ortigia-Santa Lucia.