Siracusa. Morbillo, una task force per affrontare l'emergenza: più medici in ambulatorio

 Siracusa. Morbillo, una task force per affrontare l'emergenza: più medici in ambulatorio

Una task force per affrontare l’emergenza morbillo, a Siracusa come negli altri comuni della provincia e ulteriori medici vaccinatori a supporto del personale che opera ordinariamente negli ambulatori, a partire da quello della Pizzuta. E’ quanto stabilito nell’ambito del tavolo tecnico urgente convocato a Palermo dall’assessore regionale alla Salute. La direttrice del servizio di Epidemiologia, Lia Contrino ha chiesto un incremento del personale, per assicurare agli utenti un più alto numero di somministrazioni al giorno, visto che le liste d’attesa arrivano attualmente a giugno. “Un periodo troppo lungo- spiega Contrino- che rischia di alimentare quello zoccolo duro di persone che ancora oppongono una fitta resistenza sul tema delle vaccinazioni. In provincia da gennaio ad oggi si sono registrati 80 casi, 5 nel giro di tre giorni.  A preoccupare maggiormente sono i giovani.  La media di quanti sono colpiti dalla malattia esantematica è di 23/25  anni, ex bambini, dunque, non vaccinati all’epoca ma che adesso, con un sistema immunitario adulto, possono subire maggiori complicazioni una volta contratto il virus. “I bimbi hanno un sistema immunitario nuovo- spiega Contrino- e a meno che non abbiano altre condizioni di rischio, possono superare meglio la malattia. E’ capitato di bimbi contagiati dalla madre o comunque da adulti non vaccinati”. Che ci sia un’escalation appare certo. In provincia, nel 2016, nessun caso registrato, nel secondo semestre del 2017, almeno 16, mentre dallo scorso gennaio siamo già a quasi 80 (gli ultimi due casi, registrati proprio questa mattina). Per i “furbetti”, che prenotano le vaccinazioni e poi non si presentano, assicurandosi, così, nel frattempo, la possibilità che i figli frequentino regolarmente la scuola, l’Asp ha studiato una “contromossa”. Dopo il secondo appuntamento mancato, non è più possibile fissarne un terzo, a meno che non si abbia una certificazione adeguata.

 

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