Siracusa. Nel Pd si apre lo scontro interno: Marziano mostra i muscoli, "noi forza rilevante"

Il dopo elezioni all’intero del Pd provinciale di Siracusa comincia adesso. Mentre l’area che festeggia l’elezione di Giovanni Cafeo festeggia, gli avversari interni affilano le armi. In attesa di capire chi sono ancora i renziani e cosa faranno, il primo passo lo muove la corrente che fa capo al ministro Andrea Orlando. A rappresentarla a livello provinciale è l’ex assessore regionale, Bruno Marziano. “Siamo dentro il Pd una forza rilevante per qualunque maggioranza. Una forza che utilizzeremo nelle prossime scadenze elettorali, politiche, comunali e provinciali. Che affronteremo a campo aperto, trattando e discutendo con tutti avendo la consapevolezza che la nostra area Orlando a livello nazionale sta svolgendo un ruolo importante e deciso anche rispetto a tutto il centrosinistra”, la dichiarazione di programma.
Che tradotta in soldoni significa rinnovare subito gli organismi di partito e non solo la direzione provinciale. “I rapporti di forza sono squilibrati e non rispondenti né alla consistenza congressuale, né ancora di più , alla consistenza elettorale”, spiega proprio Marziano. Che boccia senza mezze misure l’esecutivo provinciale: “non è rappresentativo della situazione interna del partito”. Ai due rappresentati dell’area, Carlotta Zanti e Marco Latino, Bruno Marziano chiede un passo indietro “per aprire una discussione nel partito e per affrontare al meglio le prossime scadenze elettorali”.
Quanto al segretario Alessio Lo Giudice, “lasciamo al suo senso di responsabilità, eletto come rappresentante della nostra area, la decisione di cosa fare”. Una richiesta di dimissioni sottovoce. “Lavoreremo per rimettere in circolo la politica e ci poniamo come area che intende giocare le proprie carte con equilibrio e con una interlocuzione aperta con i soggetti in campo”.
Una cosa è certa, il tradimento “orfiniano” e l’appoggio fornito da Basso a Cafeo sono due eventi su cui l’area Orlando non passerà sopra a cuor leggero.