Siracusa. Nubifragio, Santuario sott'acqua: chiusa la Cripta. "Chi può, ci aiuti"

 Siracusa. Nubifragio, Santuario sott'acqua: chiusa la Cripta. "Chi può, ci aiuti"

Anche questa volta, danni e disagi al Santuario Madonna delle Lacrime a causa dell’ennesimo evento atmosferico che ha trovato impreparata la città di Siracusa. Il rettore, don Aurelio Russo, ha disposto la chiusura immediata della cripta e la sospensione di tutte le attività correlate. L’acqua ha sfiorato il metro d’altezza e ha praticamente inondato lo spazio sacro, incluse cappelle e altare. È stata provvidenziale l’assenza del Reliquiario della Madonna delle Lacrime, in missione a Lourdes.
In un primo momento sono state allertate le squadre dei Vigili del Fuoco, ma l’intervento non è stato necessario in quanto la pioggia ha smesso di cadere copiosa e le pompe di sollevamento hanno funzionato bene.
Ad allarmare non sono solo i danni causati alla cripta dall’inattesa bomba d’acqua, più grave e disarmante è la situazione della Basilica Superiore dov’è è custodito il quadretto miracoloso. Nonostante i lavori di impermeabilizzazione realizzati non molti anni fa, ci sono infiltrazioni d’acqua in tutto lo spazio liturgico, compreso l’altare principale.
Da tutto ciò ne deriva un’immagine impietosa per un Santuario che accoglie pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.
Ma la responsabilità di tutto ciò, nelle parole del Rettore, don Aurelio Russo, non può essere attribuita solo ai nubifragi. “Tombini e caditoie delle arterie stradali che fanno da perimetro al Santuario (viale Luigi Cadorna, via del Santuario, via Testaferrata, viale Teocrito), costituiscono un piano di drenaggio che dovrebbe intercettare le acqua meteoriche che scorrono in superficie per convogliarle nella rete fognaria, ma queste risultano essere del tutto insufficienti, trasformando periodicamente in piscina la cripta. Viale Teocrito e via Von Platen, essendo in discesa in direzione Santuario, si trasformano in veri e propri fiumi che trovano sbocco nell’area del Santuario e della sua cripta che pertanto diventa un bacino artificiale ad ogni evento atmosferico di una certa entità”.
In questo contesto bene si pongono le parole di Papa Francesco indirizzate al rispetto della Casa Comune e che ha racchiuso nella “Laudato Sii”, la sua seconda enciclica pastorale dove ammonisce che: “Il cambiamento climatico va preso sul serio, lo testimoniano i suoi effetti. Ma l’uomo è uno stupido testardo che non vede, non prende coscienza, anche se gli scienziati indicano chiaramente la strada da seguire. I politici hanno la loro responsabilità, ma ognuno ha la propria. La storia giudicherà le decisioni”.
Il rettore del Santuario si è messo subito al lavoro per recuperare il recuperabile, ma fa un appello a tutti chiedendo aiuto da subito a chi può dare una mano per la pulizia e il riordino della cripta.

 

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