Siracusa. Nulla di fatto in consiglio comunale, cade il numero legale

 Siracusa. Nulla di fatto in consiglio comunale, cade il numero legale

Tutte rinviate a oggi le decisioni del consiglio comunale sull’ordine del giorno di oggi. L’assise, infatti, si è sciolta poco dopo le 18 per mancanza del numero legale, registrata quando si votato il primo emendamento alla proposta di modifica del regolamento sulle commissioni consiliari. L’assemblea, che oggi si è limitata ad approvare i verbali delle sedute precedenti, tornerà in aula alle 16.
Prima di affrontare l’argomento, l’aula aveva respinto due richieste, rispettivamente di Simona Princiotta e Gaetano Firenze, per il prelievo del punto 4 dell’ordine del giorno, relativo all’istituzione di una commissione d’indagine sulla gestione degli asili nido, e del punto 3, sul piano di lottizzazione nella zona di via Monterosso Almo (Pizzuta).
La prima a prendere la parola era stata Princiotta, che ha affermato la necessità di fare chiarezza sulla vicenda degli asili nido, sollevando una seria di dubbi sull’assegnazione della gestione, sulla distribuzione dei voucher, sui posti vuoti e sulla lista d’attesa. A favore della proposta Princiotta si sono espressi Salvo Sorbello, Cetty Vinci e Carmen Castelluccio; quest’ultima però ha subordinato il voto favorevole ai chiarimenti forniti dagli assessori alle Politiche sociali e alle Politiche educative, Rosalba Scorpo e Valeria Troia, presenti in aula.  Princiotta, che spinge verso l’istituzione della commissione per fare chiarezza su una serie di passaggi che ritiene poco chiari. Per farlo presente ha usato parole dure nei confronti dell’amministrazione comunale e, in particolar modo, nei confronti del sindaco, Giancarlo Garozzo. Al primo cittadino ha ricordato che, in passato, furono istituite analoghe commissioni per la Sogeas e per l’ufficio Tributi. Altrettanto,si dovrebbe fare, per la consigliera del Pd, in questo caso. “Non si può pensare che l’assessore Rosalba Scorpo si sottragga a un dovere di trasparenza- tuona Princiotta- Il servizio degli asili nido e pubblico e incide sulla qualità della cita dei cittadini e dei dipendenti.
Di parere diverso era stato Firenze, e con lui Fabio Rodante intervenuto successivamente, secondo il quale il punto 3 doveva avere la precedenza perché già trattato in aula (anche se non votato) in una precedente seduta e perché ad esso è legato la realizzazione di un investimento privato e, quindi, possibilità di lavoro.
Altro intervento preliminare è stato di Giuseppe Impallomeni che, nella veste di vice presidente del consiglio comunale, ha criticato il presidente Santino Armaro in quanto non invitato all’incontro con il prefetto dei giorni. Alla replica di Armaro secondo la quale era stata la prefettura a decidere sugli inviti, Impallomeni ha lamentato che doveva essere compito del presidente insistere per la sua presenza.
Elio Di Lorenzo ha chiesto un “approfondimento istituzionale” sulla la decisione, da lui criticata, di non concedere i locali della circoscrizione Belvedere agli organizzatori di un dibattito pubblico sul referendum del 17 aprile.
Sorbello ha inviato il presidente Armaro ha calendarizzare la discussione sul piano di utilizzo del demanio marittimo, già prevista in una precedente seduta ma non affrontata. Sorbello ha fatto notare che intanto sono stati riportati in aula altri argomenti che avevano avuto la stessa sorte.
Uguale obiezione, ma relativa ad un confronto sul nuovo ospedale, è stata sollevata da Vinci, che si è pure detta d’accordo con l’intervento di Impallomeni.
Conclusa la discussione preliminare, la parola è stata data alla dirigente degli Affari generali, Loredana Caligiore, per relazionare sulle modifiche al regolamento sulle 5 commissioni consiliari che fanno riferimento alle novità introdotte con la legge regionale 11 del 26 giugno 2015. Uno dei cambiamenti più rilevanti riguarda la pubblicazione degli atti delle riunioni sul sito ufficiale del Comune, che nella vecchia formulazione era prevista una sola volta al mese; adesso è stabilito che avvenga ad opera del segretario di ogni commissione (e non più “su indicazione del presidente”) in una sezione dedicata al Consiglio comunale nelle 24 ore dalla seduta. Gli atti da pubblicare sono l’ordine del giorno e il verbale con le indicazioni degli orari di inizio e fine della riunione. Tutte le sedute sono pubbliche ad eccezione di quelle che possono comportare giudizi su singole persone o che toccano la sfera della privacy. Le riunioni “devono tenersi di norma e preferibilmente in orari non coincidenti con gli orari lavorativi dei partecipanti”.
Rimane la previsione di due adunanze settimanali “fatte salve le circostanze eccezionali” legate “all’assorbimento di obblighi inderogabili”; confermato anche il termine di 10 giorni per la pronuncia del parere, a decorrere “dal ricevimento della proposta. Nei casi di urgenza, adeguatamente motivata, tale termine è ridotto a quattro giorni feriali”. Se i termini non vengono rispettati, il provvedimento passa all’Aula senza parere.
Confermata il numero di 16 componenti per ciascuna commissione. La riunione è valida con la presenza della maggioranza assoluta. Se non viene raggiunto il numero legale, i commissari non hanno diritto all’indennità; se il numero legale viene a mancare durante la seduta, il presidente dichiara chiusi i lavori. La partecipazione alle sedute dà diritto ad assentarsi dal posto di lavoro per la durata delle riunione più il tempo necessario per raggiungere il luogo dell’adunanza e per tornare indietro, nella misura massima di un’ora prima della convocazione e un’ora dopo la fine dei lavori.
Le ultime novità riguardano la decadenza dal ruolo di commissario e la presidenza. Il consigliere che si dimette o decade dalla commissione deve essere sostituito dal presidente del consiglio comunale entro 5 giorni dalla segnalazione dei gruppi consiliari. Si decade anche per avere superato le 4 assenze consecutive. In questo caso, ricevuta la comunicazione dal presidente della commissione, il presidente del consiglio comunale entro 5 giorni chiede all’interessato di motivare le assenze e nei successivi 5 giorni può dichiarare la decadenza e procedere alla sostituzione del consigliere. La mancata presentazione delle giustificazioni nei 5 giorni previsti fa scattare la sostituzione.
Il presidente viene eletto dalla commissione assieme a un vice che svolge le funzioni in caso di assenza o impedimento del primo. Se anche il vice presidente è assente o impedito, la commissione viene guidata dal componente più anziano per età.

 

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