Siracusa. Nuovo ospedale, la Regione sia chiara sull'oggi e non si impegni al futuro

 Siracusa. Nuovo ospedale, la Regione sia chiara sull'oggi e non si impegni al futuro

La richiesta della comunità è chiara: dateci un nuovo ospedale. L’Umberto I non ce la fa più. Le carenze strutturali sono note come l’impegno dell’azienda ospedaliera e dell’Asp per colmare al meglio per come si può. Ma a Siracusa, su quello che dovrebbe essere un obiettivo condivisa, invece si litiga su tutto. Dove troviamo i soldi, dove lo facciamo, come lo chiamiamo, di chi deve essere il merito, etc etc.
La classe politica passa l’impressione di essere litigiosa e non voler trovare l’accordo su nulla. Quando, invece, il siracusano poco se ne cura convinto che da Siracusa a Roma, passando per Palermo, i rappresentanti del territorio abbiano ben a mente di essere stati “mandati” a occupare quelle poltrone per curarne gli interessi, come quello legittimo di un nuovo ospedale. Non un merito quindi fare le cose, quanto piuttosto un dovere.
Cinque sono stati costruiti di recente in Sicilia. Ma, neanche a dirlo, non a Siracusa. Non perchè contiamo poco, piuttosto perchè siamo frastagliati, perchè l’azione politico-amministrativa non è mai concordata a più livelli, perchè “io e il mio partito siamo meglio di te” e via dicendo. Così non va. Il metodo deve cambiare. La percezione della gente è mutata. Niente più complice silenzio e sopportazione, ora si vogliono i fatti.
Se la costruzione del nuovo ospedale ritorna finalmente al centro della discussione politica – sana fin quando è confronto e non stancante gioco delle parti – è un fattore positivo. Se la commissione sanità si riunisce domani alle 16 a Siracusa, questo è un altro segnale positivo. Se presenzia anche l’assessore regionale alla Salute, questo è ancora un segnale positivo. Non conta chi li abbia invitati ma cosa di concreto si ottiene.
All’assessore Borsellino la città chiede un impegno preciso per l’ospedale di Siracusa. Dire se i soldi ci sono e dove, come fare per costruirlo. Lo si deve per rispetto a questa città rimasta indietro senza colpe. Niente dichiarazione d’intenti al futuro. Di “faremo”, “realizzeremo”, “creeremo”, “troveremo” le cronache di Siracusa sono zeppe. Coniughiamo tutto al futuro dimenticando il presente. Assessore Borsellino, invertiamo la tendenza e parliamo di oggi.

 

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