Siracusa. Omicidio Scarso, depositata la perizia sulla morte dell'anziano. Le difese pronte a dare battaglia

C’era molta attesa attorno alla perizia sulle cause della morte dell’anziano Pippo Scarso, dato alle fiamme da giovani entrati nella sua abitazione di Grottasanta. Il pm che segue il caso, Andrea Palmieri, aveva incaricato il dottore Ragazzi. La perizia è stata adesso depositata. Secondo le prime informazioni, il decesso dell’uomo sarebbe avvenuto per una serie di concause. Il fumo respirato all’interno della stanza teatro del vile gesto e, chiaramente, le ustioni riportate anche se non estese. Inoltre, hanno giocato un ruolo nella drammatica evoluzione del caso l’età e le patologie da cui era affetto.
In carcere, accusati dell’omicidio di Pippo Scarso, ci sono due giovani: Andrea Tranchina e Marco Gennaro. Il decesso dell’anziano sopraggiunse, come ricorderete, dopo oltre due mesi di agonia al Cannizzaro di Catania.
La perizia disposta dalla Procura diventerà adesso terreno di “scontro” processuale e potrebbe contribuire alla definizione esatte di responsabilità in quanto accaduto in quella tragica notte nel popoloso quartiere di Grottasanta.
Marco Gennaro potrebbe aver avuto un ruolo di secondo piano. Ne è convinto il suo difensore, l’avvocato Aldo Ganci. Le videocamere di alcune telecamere di attività commerciali presenti nella zona avrebbero ripreso Gennaro che lasciava la casa di Scarso prima di Tranchina. La tesi della difesa è che, dopo aver scattato col telefonino foto all’anziano dormiente, il ragazzo abbia preferito dileguarsi di fronte alla gravità di quanto sarebbe potuto accadere da lì a poco. “Era la seconda volta che entravo in quell’abitazione per infastidire l’anziano”, avrebbe detto nel corso dell’ultimo interrogatorio Marco Gennaro. Lasciando intendere che il “gruppo” aveva preso di mira Pippo Scarso da quasi un anno con diverse azioni da “bulli”.
Gianpiero Nassi, il difensore di Andrea Tranchina, si limita a commentare le prime indiscrezioni sulla perizia disposta dal pm. “Se sarà confermato che il decesso è dovuto a concause non propriamente conseguenza diretta del gesto commesso dai ragazzi, si alleggerisce la posizione di entrambi”, spiega. Attualmente i due sono accusati di omicidio volontario. “Le condizioni generali del signor Scarso erano precarie al punto che il ricovero in ospedale a seguito dell’episodio potrebbe aver avuto un ruolo marginale”, aggiunge tecnico e cercando di non urtare alcuna sensibilità. Disposta anche una perizia di parte.