Siracusa. Parco della Neapolis non a misura di turista: transenne, divieti e disagi. Chi lo salverà?

Povera area archeologica della Neapolis. Una delle principali attrazioni di Siracusa sta per essere “invasa” da migliaia di turisti. Da marzo scatta l’alta stagione ma rischiano di fioccare anche le brutte sorprese per quanti inevitabilmente decideranno di trascorrere una mezza giornata all’interno del parco archeologico che conserva meraviglie del passato.
Cominciamo dal pezzo forte, il teatro greco. La parte superiore, quella del Ninfeo, non è visitabile da ottobre. Chiusa dopo le piogge abbondanti di quelle settimane, lo è ancora oggi. Nonostante l’invito della Soprintendenza agli uffici regionali dei Beni Culturali i lavori di messa in sicurezza non sono mai partiti. Dal primo marzo inizieranno i lavori per le scene delle rappresentazioni classiche, per cui anche la parte bassa del teatro non potrà essere visitata. Quasi in contemporanea, i lavori per la copertura e protezione degli antichi gradoni dove siederanno migliaia di spettatori. Di fatto, rimane visitabile solo il corridoio centrale del teatro greco, il diazoma. Che con i suoi circa 5 metri di larghezza faticherà a ricevere 50/60 gruppi di turisti in mezza giornata.
Non va meglio per l’anfiteatro romano. Nonostante i recenti lavori (costati oltre 1 milione di euro) e la creazione di un nuovo percorso di circa 1 km, il monumento può essere ammirato solo dall’alto. Una transenna pericolante ha suggerito la chiusura proprio del nuovo tracciato che avrebbe permesso di visitare anche l’interno dell’anfiteatro, i cunicoli ed altri particolari angoli. Nulla da fare, non si può.
La latomia del paradiso è chiusa, il cammino di Augusto per arrivare sino alla tomba di Archimede anche. Insomma, dieci euro di biglietto d’ingresso per visioni parziali e poco confortevoli. Non il migliore dei biglietti da visita. In tempi di reputazione social è facile immaginare quale tipo di immagine potrebbe trasmettere all’esterno una sequela di lamentele turistiche, e in ogni lingua, sullo stato del parco archeologico siracusano che da oltre un decennio reclama l’autonomia che la Regione matrigna non vuole concedere.
Un arrabbiato Carlo Castello, presidente dell’associazione Guide Turistiche, chiama a raccolta i deputati regionali siracusani. “Sabato e domenica sono disponibile ad accompagnarli personalmente per un giro al parco della Neapolis. Vedranno con i loro occhi in che stato è e magari decideranno finalmente di occuparsene concretamente”, presso quegli uffici palermitani che di Siracusa si ricordano solo quando devono trattenere in cassa i milioni di euro dello sbigliettamento.