Siracusa. Pd contro Garozzo: possibile guerriglia in Consiglio ed elezioni anticipate?

 Siracusa. Pd contro Garozzo: possibile guerriglia in Consiglio ed elezioni anticipate?

Le vicende politiche appassionato poco l’opinione pubblica siracusana. Poco interessata alle beghe interne al Pd locale e distante anni luce dalla comprensione di dinamiche che rischiano di avere però una ricaduta sulla stessa vita cittadina.
Il Pd di fatto è un partito spaccato. Renziani e Dem da una parte e improvvisamente minoranza, i Riformisti di Raiti, Zappulla, Foti e Lo Giudice dall’altra ed al “comando”.
Questo cosa potrebbe comportare? Intanto la prima scossa di assestamento potrebbe riguardare assessori oggi in giunta: se iscritti al Pd, fuori dal palazzo o fuori dal partito. Poi toccherebbe ai consiglieri comunali Pd: valutino attentamente ogni atto dell’amministrazione, l’invito della segreteria provinciale. Come a dire, niente voti favorevoli scontati e rischio guerilla, all’orizzonte, sul delicato tema del bilancio. Fuoco amico dopo mesi di spese dodicesimi e un commissario ad acta, per una città senza strumento finanziario e possibilità di spesa? “Non facciamo un discorso di opposizione politica”, spiega il segretario Lo Giudice. “Ho rivolto ai consiglieri Pd un invito a coordinarsi strettamente con la segreteria cittadina, senza pregiudizio nella valutazione dei singoli provvedimenti.L’unico riferimento deve essere il programma elettorale del 2013”, aggiunge.
Ma inevitabilmente si affaccia anche un ulteriore interrogativo: le beghe interne al Pd potrebbero condurre a nuove elezioni per “pesare” gli schieramenti? “Per me la scadenza di questa giunta rimane quella naturale del 2018”, dice il segretario. “Però si deve recuperare un alto livello di amministrazione e questo non vuol dire che dobbiamo chiudere definitivamente il rapporto con le altre correnti, ma neanche rimanere sospesi”. E per rendere ancora più chiaro il concetto, Lo Giudice cita Machiavelli: “Trista gente è quella di un popolo che segue lo sbatter di bandere e stendardi piuttosto che le idee ben mastecate. Noi non dobbiamo mai cedere alla logica delle bandiere e degli stendardi, dobbiamo masticare per bene le idee nostre e anche degli altri. Dobbiamo discuterle, rielaborarle, fare in modo che siano soluzioni concrete per i problemi dei nostri concittadini”.

 

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