Siracusa. Piano Paesaggistico, Confindustria e Ance: "Deve essere assolutamente rivisto nella forma e nei contenuti"

“Il piano paesaggistico della provincia di Siracusa deve essere assolutamente rivisto”. Confindustria ed Ance Siracusa intervengono con determinazione sulla pubblicazione dello strumento urbanistico e di valorizzazione del paesaggio. Gli industriali e i costruttori chiedono misure di concertazione e partecipazione delle “realtà istituzionali, sociali e produttive”. La richiesta di Confindustria e Anche riguarda “forma e contenuti. Attualmente -spiega un documento sottoscritto dal presidente degli industriali, Diego Bivona e dal presidente dei costruttori, Massimo Riili- il territorio è governato da una sovrapposizione di strumenti pianificatori non coerenti tra di loro che determinano un regime vincolistico confuso ed incongruente, culla di ricorsi e contenziosi che aumentano a dismisura i tempi già estremamente lunghi che qualsiasi iniziativa imprenditoriale è costretta a subire, con gravissime ripercussioni sulla già disastrata economia siracusana. Sono a rischio circa quattrocento milioni di euro di investimenti nella provincia di Siracusa.Non si può fare a meno di rilevare, infatti, che la pubblicazione ed ancor prima la firma stessa del Decreto di Approvazione del Piano Paesaggistico, nascono con un significativo “vulnus” normativo, dal momento che il CGA si pronuncerà nel merito del ricorso alla sentenza del TAR dello scorso luglio, che ha annullato il Decreto di adozione del Piano Paesaggistico della Provincia di Siracusa”. Bivona si dive “fiducioso che il nuovo governo regionale intervenga con gli opportuni correttivi seguendo una logica di sostenibilità che contempli la salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici senza mortificare le legittime aspettative di una comunità che aspira ad un miglioramento delle proprie condizioni economiche e sociali. Siamo dell’avviso che ciò potrà avvenire solo attraverso una reale concertazione con le Istituzioni locali nonché con tutte le componenti socio-economiche del territorio. Occorre infatti valutare – continua Bivona – le ricadute per lo sviluppo delle attività produttive in tutti i settori: industriale, turistico, agricolo, evitando che per assurdo si appongano vincoli a nuovi insediamenti anche nelle aree Zes, zone economiche speciali, collegate ai Porti, che la stessa Regione istituisce per favorire nuove attività imprenditoriali che creino sviluppo economico e occupazione”.“Siamo rammaricati e preoccupati – dice il Presidente di Ance Siracusa Massimo Riili – della decisione giunta improvvisamente certi che il nuovo strumento finirà per bloccare qualsiasi iniziativa in corso e scoraggiarne altre future possibili, visto che il settore più colpito è di certo quello delle costruzioni che già versa in una crisi profonda che non può più neppure sperare nella rigenerazione urbana con interventi significativi sul territorio così limitati solo al rifacimento di qualche malandato prospetto di vecchi edifici. Sposiamo integralmente il pensiero del Presidente di Confindustria ed anche noi, per le interlocuzioni avute con esponenti del governo regionale, eravamo fiduciosi che si aprisse una discussione anche in vista della decisione del Cga prevista a luglio. Vogliamo sommessamente fare presente che mentre il Tar ha studiato nel merito il problema decidendo motivatamente di annullare il piano, al momento il CGA ha solo rinviato l’approfondimento della materia che, salvo sorprese, tra alcuni mesi porterà molto probabilmente alle stesse conclusioni del Tar, con altrettanto tempo perso”.“Ma non è affatto detto – conclude Riili – che il settore industriale che produce la gran parte del Pil della nostra provincia abbia ancora altrettanto tempo prima di collassare definitivamente. Spero che in qualche modo dopo l’imminente rimpasto della giunta regionale si riveda tale decisione per il bene di tutta la collettività e dello sviluppo economico della provincia di Siracusa “.