Siracusa. Resort alla Pillirina, Di Gresy tira fuori un incontro del 2011 e accusa

Mentre gli ambientalisti sono pronti ad una nuova campagna di opposizione alla realizzazione di un resort alla Pillirina, anche in versione rimaneggiata e ridotta, la società che da anni tenta invano di costruirlo (Elemata Maddalena) affila le armi. E piazza un affondo diretto ad uno dei nomi noti dell’ambientalismo siracusano, Peppe Patti, attuale portavoce dei Verdi.
In una lettera aperta pubblicata sulla pagina facebook della società e firmata dal numero uno del gruppo, Emanuele Di Gresy, si muovono tra le righe sospetti e velate accuse. Una su tutte, rivolta a Patti: l’ostilità verso l’opera sarebbe stata dettata in tutti questi anni dal non aver ricevuto mandato per predisporre alcune correzioni al progetto. Nella lettera si fa chiaro riferimento ad un incontro del lontano 2011 quando Patti – racconta Di Gresy – si sarebbe proposto per organizzare una squadra di professionisti assicurando che “ritoccando il vecchio progetto (…) non ci sarebbe stato alcun problema con Comune e Regione”. E Di Gresy lascia intendere di avere almeno un testimone.
“Avrebbe considerato la nostra una devastazione anche se avesse ottenuto i soldi che chiedeva?”, si domanda apertamente per poi invitare il verde Patti ad essere coerente e “da ambientalista vero abbatta la casa nella quale viva sulla spiaggia di Fontane Bianche (…) casermone in cemento armato che impedisce la libera fruizione del mare e del paesaggio”.
Insomma, il massimo rappresentante di Elemata Maddalena va giù duro, certo di scatenare una reazione. La prima, ovviamente, è quella del diretto interessato.
Patti si mostra sereno, spiega di aver affidato al suo legale ogni replica. Una cosa, però, vuole metterla subito in chiaro: “l’incarico mi venne prospettato e non lo chiesi io. In ogni caso, dissi di no coerentemente al mio impegno ambientalista”.