Siracusa. "Rivedere al ribasso il progetto del porto ma non perderemo le navi da crociera". E anche il Comune valuta un risarcimento

Erano dodici i milioni di euro richiesti dalla società consortile “Porto Siracusa” per i ritardi vari accumulati nella realizzazione dei lavori di riqualificazione del porto Grande. Non solo la nota vicenda del sequestro dei cassoni e le relative spese per il loro trasferimento ma anche le giornate di lavoro perse, i mezzi fermi e le spese sostenute a cantiere bloccato. Con un cosiddetto accordo bonario, una sorta di arbitrato, trovata l’intesa: il Comune dovrà pagare “solo” quattro milioni più qualche centinaio di euro. Una somma comunque importante, per il momento spalmata sul bilancio pluriennale. I tecnici di Palazzo Vermexio contano di poter reperire le somme attraverso delle varianti al progetto che possano produrre dei risparmi. Insomma rivedendo al ribasso alcuni aspetti del piano originario. Ma una simile procedure può essere accettata da Bruxelles? I fondi sono, infatti, comunitari e non pare prevista una copertura totale con quei soldi di “problematiche” di questo tipo. Il Comune potrebbe anche – a sua volta – agire nelle sedi delegate per un risarcimento, qualora gli uffici di palazzo Vermexio dovessero riconoscere a tutti gli effetti che in qualche parte della vicenda l’ente è risultato, anch’esso, parte lesa.
La nostra intervista con il dirigente del settore urbanistica, Emanuele Fortunato.